Non solo Polidoro. Concerto di arie barocche per i giovani cantanti selezionati da Vicenza in Lirica come cover del primo cast dell’opera di Antonio Lotti, andata in scena in prima moderna al Teatro Olimpico nei giorni scorsi. Nella magnifica cornice del cortile di Palazzo Leoni Montanari, grazie alla collaborazione della sede vicentina di Gallerie d’Italia, sei interpreti hanno avuto modo di mettersi alla prova davanti al pubblico con alcune arie di Lotti, ma anche pagine di Vivaldi e Händel, indossando preziosi abiti settecenteschi realizzati da Giampaolo Tirelli, con parrucche di Alessio Aldini. Ad accompagnarli, l’ottimo ensemble barocco di “Vicenza in Lirica”, formato da Pietro Battistoni e Stefano Favretto (violini), Simone Siviero (viola), Simone Tieppo (violoncello), Matteo Zabadneh (violone), con maestro al cembalo Alberto Maron. Musicisti che si sono fatti apprezzare per i due brani strumentali di Vivaldi in programma (il Concerto in do maggiore Rv 114 e la Sinfonia in si minore Rv 168), eseguiti con piglio, precisione e intelligente taglio interpretativo. Così, nelle arie, l’ensemble non si è limitato ad accompagnare le voci, ma ha saputo creare il clima espressivo giusto per ogni brano, cornice ideale a quella sorta di teatro degli affetti che è il barocco in musica.
Tutte belle e interessanti le voci ascoltate. Soprattutto, si è compreso che i giovani cantanti hanno svolto un approfondito lavoro interpretativo sui pezzi che avevano in programma, restituiti sempre con una precisa attenzione al testo e dunque alla pronuncia, nonché con una bella varietà di colori e di fraseggio. Il soprano Giuseppina Perna vanta una voce importante di lirico, estesa, agile, sufficientemente corposa, messa a servizio di una squisita sensibilità interpretativa: si è fatta apprezzare sia nella soave aria (a dispetto del titolo) “Come belva” di Lotti (bellissima la scrittura “leggera”, che mette in rilievo la voce), sia nella più virtuosistica “Ombre pallide” da Alcina di Händel. Il basso Gino Gobbo ha esibito una voce abbastanza ampia e scura, soprattutto nelle note più gravi, nella solenne “Spera che la speranza” dal Polidoro, mentre nella vivaldiana “Se il cor guerriero”, tratta da Tito Manlio, ha unito impeto a una buona resa delle agilità. Può crescere ancora sia in termini di ampiezza di cavata che di precisione il sopranista Daniele Lequaglia, che ha voce morbida e duttile, non grandissima e che tende a perdere consistenza in basso. Era più a suo agio nella tessitura centrale di “Se ti serbo” dal Polidoro che nella stupenda “Vedrò con mio diletto” da Il Giustino di Vivaldi. Due i mezzosoprani che era possibile ascoltare. Cecilia Gaetani ha una voce rotonda e chiara, usata con gusto e musicalità nella soave aria “Ombra cara” di Lotti, così come in “Cara speme” da Giulio Cesare di Händel, ove ha saputo mirabilmente coniugare misura e intensità. Arlene Miatto Albeldas, la cui voce ha il suo punto di forza nei centri, bene ha reso il tono di lamento dell’aria di Lotti “Fui moglie e regina”, ma l’interprete è stata più partecipe ancora nella vivaldiana “Ho il cor già lacero” da Griselda. Il baritono Michele Perrella, infine, ha voce davvero interessante per colore scuro e omogeneo, nonché per ampiezza. Oltre a “Sorge infausta una procella” dall’Orlando di Händel (molto bene qui il virtuosismo), canta una bellissima aria di Lotti, “Ecco le orribili”, ove, complice l’incalzante accompagnamento, dà plastica consistenza al sentimento di paura che ne costituisce il tessuto connettivo.
Vicenza in lirica 2018
POLIDORO LIVE
Concerto di musica barocca in costume del ‘700
nel cortile del Palazzo Leoni Montanari
Solisti cover del Polidoro di Antonio Lotti
Polinestore Michele Perrella
Iliona Giuseppina Perna
Polidoro Cecilia Gaetani
Deifilo Daniele Lequaglia
Andromaca Arlene Miatto Albeldas
Darete Gino Gobbo
Ensemble strumentale Vicenza in Lirica
Violini Pietro Battistoni, Stefano Favretto
Viola Simone Siviero
Violoncello Simone Tieppo
Violone Matteo Zabadneh
Maestro al cembalo Alberto Maron
Costumi Giampaolo Tirelli
Parrucche Alessio Aldini
Vicenza, Palazzo Leoni Montanari, 8 settembre 2018