Cala il sipario sull’edizione torinese de I Lombardi alla prima crociata. Dell’opera di Verdi, assente dal 1926 dalla programmazione del Teatro Regio, Connessi all’Opera si è occupata qualche giorno fa. Per le considerazioni relative alla direzione, alla messa in scena e al cast alternativo si rimanda alla recensione di Andrea Dellabianca.
Per il primo cast le scelte della direzione artistica del Regio si concentrano su un gruppo di artisti che affrontano l’opera giovanile di Verdi con qualità vocali apprezzabili.
Protagonista indiscussa, Angela Meade porta in scena una Giselda ammaliante. Dotata di uno strumento che non teme le asperità della scrittura verdiana, da molti citata come “parte incantabile”, la Meade accetta la sfida di disegnare compiutamente uno dei personaggi meno abbozzati di quest’opera, fra i più ricchi di sfaccettature psicologiche. Con voce florida e limpida, il soprano statunitense mette a segno acuti eseguiti con pianissimi da brivido, senza mai un indugio e senza interventi fuori misura.
La protagonista consegna al pubblico torinese un “Salve Maria” ricco di misticismo e contemplazione con una resa vocale naturale che fa scattare applausi convinti. Tuttavia il suo atout emerge nei passaggi scenici più animati, dove la tecnica solida si rivela appieno: la cabaletta “Non fu sogno” e un pirotecnico finale dell’ultima scena del quarto atto.
Giuseppe Gipali, che nel cast alternativo interpreta Oronte, qui si presenta nei panni del condottiero Arvino. Il tenore non si caratterizza per la potenza del volume e risulta di tanto in tanto surclassato dal vigore pugnace dell’insieme orchestrale, ma nel complesso interpreta un Arvino dal tratto psicologico combattuto, che sembra fare il possibile per smobilitare la stucchevole staticità della scena.
Francesco Meli torna a interpretare Oronte con una linea vocale ricca di rotondità, un fraseggio chiaro e luminoso, un timbro che si conferma anche in questa produzione quello di un tenore di primo livello. Da notare come in qualche passaggio le caratteristiche psicologiche del personaggio sembrino confliggere con il portamento eccessivamente stentoreo del tenore genovese.
Nei panni di Pagano ritroviamo Alex Esposito, basso dotato di uno strumento vocale di tutto rispetto, che si distingue per un colore brunito di considerevole malìa. Dosaggio dei fiati e precisione tecnica caratterizzano un Pagano musicalmente presente ma non del tutto maturo dal punto di vista della credibilità scenica. Esposito delinea un fratello infido che parte in sordina e abbozza la sua complessità psicologica solo alla fine, mentre il temperamento spregiudicato del personaggio emerge fin dalle prime battute dell’opera.
Giuseppe Capoferri interpreta un Acciano piacevole, con una voce meritevole di affrontare ruoli di maggiore complessità e ampiezza.
In un’opera di grande respiro come I Lombardi alla prima crociata non appare superfluo spendere ancora qualche parola sugli onnipresenti inserti corali. Il Coro del Teatro Regio di Torino preparato da Andrea Secchi è “personaggio” non è “sfondo” e interviene con precisione e accuratezza in “O Signore, dal tetto natìo” o nella ripetuta invocazione dei crociati “Jerusalem!” porta l’ascoltatore ad un autentico stato di grazia.
Teatro Regio – Stagione d’Opera 2017/2018
I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA
Dramma lirico in quattro atti
Libretto di Temistocle Solera
Musica di Giuseppe Verdi
Arvino Giuseppe Gipali
Pagano Alex Esposito
Viclinda Lavinia Bini
Giselda Angela Meade
Pirro Antonio Di Matteo
Priore Joshua Sanders
Acciano Giuseppe Capoferri
Oronte Francesco Meli
Sofia Alexandra Zabala
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Direttore Michele Mariotti
Maestro del coro Andrea Secchi
Regia Stefano Mazzonis Di Pralafera
Scene Jean-Guy Lecat
Costumi Fernand Ruiz
Luci Franco Marri
Nuovo allestimento in coproduzione con l’Opéra Royal de Wallonie-Liège
Torino, 28 aprile 2018