Prosegue al Teatro Palladium la rassegna “Prime Donne”, ideata in collaborazione dal Teatro dell’Opera di Roma e dalla Fondazione RomaTre. Per il penultimo appuntamento, il mezzosoprano Martina Belli si è esibito in un repertorio dall’anima iberica, lasciando gli spettatori incantati soprattutto in alcuni passaggi delle Cinco canciones negras. Peccato che la breve durata non abbia permesso di ascoltare altri brani e altri compositori affini a De Falla e Montsalvatge che si sarebbero adattati assai bene alla sua vocalità, non da ultimo anche Piazzolla il cui bis è stato forse il momento più accattivante della serata.
L’intensità interpretativa della giovane artista, accompagnata con spigliato mestiere da Sergio La Stella, si è rivelata in pieno nei due brani della Carmen di Bizet, in cui era palese la scioltezza scenica di questa interprete dalla voce brunita e dalla fisicità sensuale, accentuata dall’aderente abito rosso. Ha eseguito quasi sottovoce la Seguidilla, in cui sembrava accennare alcuni passi di danza, per accompagnare la seduzione che trasudava da un fraseggio non particolarmente intellettualistico, ma sincero e sanguigno. Più tradizionale è stata l’Habanera, che però ha messo in luce alcuni tratti vocali caratteristici: la vellutata rotondità del registro medio-grave, che è la zona più interessante, e un’incisività tagliente e drammatica nella zona più acuta. Le due contrastano fra loro dando l’impressione che si passi dall’una all’altra all’improvviso, non sempre con esiti interessanti sul fronte dell’interpretazione.
Se le Siete canciones populares españolas di Manuel De Falla hanno catturato il pubblico, che ha interrotto il ciclo con un fragoroso applauso dopo il quinto brano, complice anche una aderenza fra tessitura e colore vocale, oltre che una maggiore attenzione alla parola, sono state però le Cinco canciones negras di Xavier Montsalvatge il vero punto di forza della serata, soprattutto perché la rarità di esecuzione ne fa apprezzare maggiormente la scelta di inserirle in programma. Fra tutte spicca la dolcezza della Cancion de cuna, ritmicamente modernissima, che Martina Belli ha sussurrato dolcemente fino a spegnersi, mentre una melodia muta seguitava a risuonare nella sala buia.
Il bis di Piazzolla infine ha aperto un ulteriore spiraglio sulle potenzialità dell’interprete: la modernità della scrittura sembra accordarsi a perfezione allo strumento vocale della “primadonna” che si slancia sulle linee – ardite – del compositore argentino con disinvoltura.
Buono dunque il risultato per Martina Belli, contemporaneamente impegnata nella Cavalleria rusticana al Teatro dell’Opera di Roma, ma anche per la Fondazione RomaTre che persegue con successo il suo scopo di diffusione della cultura, come dimostra il ricco calendario in programma fino alla fine di maggio. Il concerto di chiusura della rassegna “Prime Donne” è previsto per il 17 aprile e vedrà protagonista Carmela Remigio.
Teatro Palladium – Rassegna Prime Donne
RECITAL DI MARTINA BELLI
M. De Falla: Siete canciones populares españolas
G. Bizet, Carmen: Seguedilla
X. Montsalvatge: Cinco canciones negras
A. Piazzolla: Chiquilin de Bachin
G. Bizet, Carmen: Habanera
Mezzosoprano Martina Belli
Pianista Sergio La Stella
Roma, 19 marzo 2018