E se Arturo, prima di diventare re, fosse stato un boy scout? A metà strada fra i successi del Festival Verdi da poco concluso e i preparativi per l’imminente inaugurazione della Stagione lirica 2019, il Regio si concede il lusso di produrre un’opera per bambini tutta nuova, La spada nella roccia, incentrata sulla figura del mitico fondatore della Tavola Rotonda.
Il libretto in versi confezionato da Ziki Paki (nom de plume dell’autore e attore teatrale Sergio Basile) rielabora la storia che Tim White ha narrato nell’omonimo romanzo e Walt Disney ha reso immortale con il popolare film d’animazione del 1963. Arturo è un ragazzino più discolo che vivace, ma di buon cuore, accolto come trovatello da Ser Ettore e dunque destinato alla modesta carriera di scudiere. Tuttavia, grazie agli incontri con due personaggi assai bizzarri – il coraggioso cavaliere Palledoro e il potente mago Merlino – la sua vita cambierà: al termine di un percorso ricco di avventure e scoperte, egli avrà guadagnato le virtù necessarie ad estrarre la mitica spada conficcata nella roccia e a diventare re. Se il lessico a volte forbito del libretto può creare qualche grattacapo al giovane spettatore, le tante analogie con il modello disneyano sono rassicuranti segnavia lungo il sentiero narrativo, e le ben dosate varianti inserite nell’intreccio stimolano un avvincente gioco di specchi e confronti: qui Arturo si trasforma in gatto invece che in scoiattolo, la scalcinata maga Magò non compare, ma fa capolino un’istitutrice bacchettona… e così via.
A distanziare l’opera dai suoi celebri modelli è soprattutto la messinscena di Andrea Bernard. Niente Medioevo per il regista bolzanino, ma un vivace campo scout che ricorda da vicino le ambientazioni del Wes Anderson di Moonrise Kingdom. Fra tende, falò, pantaloncini corti e boschi d’alto fusto, ci si ritrova immersi in una favola coloratissima, costruita con grande perizia sia negli arredi, che nelle videoproiezioni, che nei costumi. A volte pochi ingredienti ben dosati bastano a rendere magico il teatro: così è nell’incantevole scena subacquea in cui Arturo reca visita al Luccio per apprendere a essere tollerante.
A firmare la musica è Concetta Anastasi, compositrice dal ricco curriculum e docente stimata del Cherubini di Firenze. Una scrittura briosa la sua, caratterizzata da arcate melodiche brevi e pregnanti, da scelte ritmiche elastiche, da impasti orchestrali cangianti. Una scrittura che sembra avere un occhio puntato al canone post-romantico e l’altro al modello della musica cinematografica di Nino Rota. A causa dello spazio striminzito concesso ai momenti di transizione drammatica, a volte i diversi quadri che compongono la partitura sono più giustapposti che cuciti l’uno all’altro; ma ad assicurare un’ottima tenuta complessiva sono i pregnanti leitmotive orchestrali associati ai personaggi principali – Arturo, Merlino e Palledoro.
La freschezza della partitura si ritrova anche negli interpreti. Ben amalgamato il giovane (e microfonato) cast, chiamato prima di tutto a esercitare un attentissimo controllo della dizione: a spiccare sono la volitiva Laura Catrani nei panni di Arturo e il solido Dielli Hoxha nel duplice ruolo di Ser Ettore e del Luccio. Ottimi anche l’Orchestra del Liceo musicale Bertolucci di Parma, diretta con sapienza da Stefano Franceschini, e il Coro di voci bianche della Corale Verdi, guidato da Beniamina Carretta. Una menzione particolare va poi a Sergio Basile, che oltre a firmare il libretto interpreta con gran mestiere la parte (recitata) di Merlino.
Di questi tempi, a commissionare un’opera nuova (poco importa se per bambini o per adulti) e a montarla con mezzi generosi ci vuol coraggio: le faccette sorridenti e divertite che riempiono il teatro sono senza dubbio la migliore ricompensa per uno spettacolo riuscito, che presto approderà a Bologna e a Muscat.
Teatro Regio – Regio Young 2018-19
LA SPADA NELLA ROCCIA
Opera su libretto di Ziki Paki
Musica di Concetta Anastasi
Arturo Laura Catrani
Mago Merlino/Narratore Sergio Basile
Madama Jessica/Gatto Luana Grieco
Ser Gromolo Luca Vianello
Ser Ettore/Luccio Dielli Hoxha
Ser Caio/Topo Claudio Zazzaro
Ser Palledoro/Gufo Gianni Giuga
Orchestra del Liceo musicale Bertolucci
Coro di voci bianche della Corale Giuseppe Verdi
Direttore Stefano Franceschini
Maestro del coro Beniamina Carretta
Regia Andrea Bernard
Scene Alberto Beltrame
Costumi Elena Beccaro
Luci Giorgio Valerio
Movimenti coreografici e assistente alla regia Marta Negrini
Video Marco Usuelli
Commissione del Teatro Regio di Parma in prima assoluta
In coproduzione con Teatro Comunale di Bologna, Royal Opera House Muscat
Parma, 9 dicembre 2018