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Brescia, Teatro Grande – Viaggio musicale all’inferno

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Brescia non basta. Viaggio musicale all’inferno, ultima opera scritta dal compositore bresciano Giancarlo Facchinetti, scomparso nel 2017, è andata in scena al Teatro Grande in prima assoluta lo scorso 12 ottobre. Sbaglierebbe chi pensasse al consueto omaggio di campanile: siamo di fronte ad un lavoro di estremo interesse, giustamente premiato dal pubblico e dalla critica, che meriterebbe di conquistare anche altri palcoscenici per far conoscere il multiforme talento del suo autore.
Facchinetti, tra i primi autori italiani a utilizzare il linguaggio dodecafonico, dimostrò una naturale tendenza all’eclettismo e alla commistione stilistica, affinata in particolare scrivendo le musiche di scena per le produzioni teatrali di grande successo di registi come Mina Mezzadri, Massimo Castri ed Enrico Job. Nel suo catalogo, che comprende oltre trecento lavori, spiccano numerose operine per bambini o da salotto e due grandi opere, La finta luna – rappresentata proprio al Teatro Grande nel 1989 – e Il cavaliere genovese.
Estremo frutto della creatività del maestro, il Viaggio musicale all’inferno segue le vicende di un Narratore, pianista in crisi e deciso ad abbandonare la carriera, trascinato dalla Musa delle sette note Euterpe, decisa a redimerlo, in un inferno dantesco rivisto in chiave musicale. Tra i dannati, infatti, il protagonista incontra critici musicali compiacenti, virtuosi narcisi, avanguardisti eretici, avidi impresari, mecenati ignoranti, musicologi pedanti e numerose altre figure che svelano impietosamente vizi e depravazioni del mondo musicale.
Assecondando idee e provocazioni dell’intelligente libretto di Andrea Faini – che non lesina riferimenti pungenti a personalità del mondo musicale bresciano, trasfigurate tuttavia in tipi ideali – Facchinetti si muove con disinvoltura fra Verdi e Stravinskij, Settecento e cabaret, barocco e pop. Un eclettismo che non si traduce però in un disordinato collage: l’autore conferisce al lavoro organicità sia con la sua impronta personale – un’inconfondibile armonia di umorismo e malinconia – sia ricorrendo ad una struttura quasi da oratorio barocco, con i recitativi del protagonista e le arie della Musa ad introdurre ogni cambio di atmosfera.

Originalità e imprevedibilità della musica hanno trovato nella regia di Danilo Rubeca, con le scene di Domenico Franchi, i costumi di Simona Morresi e le luci di Fiammetta Baldiserri, un perfetto contrappunto visivo, nutrito da un lato dall’estetica surrealista – Man Ray, Breton, ma anche il David Lynch di Twin Peaks, la cui Loggia Nera è ben più che un’ispirazione per la scena in cui si muovono i personaggi – e dall’altro da riferimenti alla biografia di Facchinetti inseriti con naturalezza e particolarmente appropriati per un allestimento che è anche un doveroso omaggio al compositore.
Tra i cantanti, Daniela Pini è un’Euterpe magnetica non solo vocalmente ma anche per la presenza scenica, Maurizio Leoni si destreggia con bravura tra i tanti recitativi che prevede la sua parte, unendo buone qualità attoriali, mentre i dannati Claudio Rosolino CardilePaolo MarchiniRoberto CovattaRagaa EldinErika Tanaka e Aloisa Aisemberg riescono nel difficile compito di caratterizzare i propri personaggi anche nei pochi secondi che li vedono in scena, coadiuvati dagli attori Giuseppe Nitti, Ermelinda Pansini, Alessandro Pezzali e Giuseppina Turra.
Eccellente anche la performance del Dèdalo Ensemble diretto da Vittorio Parisi, solido e incisivo anche nell’esecuzione di Hügelchen e Musica da teatro, i due brani strumentali che hanno aperto la serata per testimoniare altre due facce della poliedrica natura creativa di Facchinetti.
L’opera si è chiusa con il Narratore tornato musicista e incantato dalla luna, metafora di un’arte che ritrova semplicità e piacere di raccontare la bellezza. Il pubblico, insieme divertito e commosso, ha dimostrato di apprezzare.

Teatro Grande – Stagione d’opera e balletto 2018
VIAGGIO MUSICALE ALL’INFERNO
Cantata scenica per voci e gruppo strumentale da camera
Libretto di Andrea Faini
Revisione di Tommaso Ziliani
Musica di Giancarlo Facchinetti

Narratore Maurizio Leoni
Euterpe Daniela Pini
Trombettista Figlio di Papà / Professor Bemolle Claudio Rosolino Cardile
Romantico D’Accatto / Pianista Arrivista Paolo Marchini
Doctor Gradus Ad Parnassum / Musicologo Roberto Covatta
Cantante Pop / Mister Millenote Ragaa Eldin
Produttrice Cinica Erika Tanaka
Mecenate Ignorante Aloisa Aisemberg
Dannati / Eretici Giuseppe Nitti, Ermelinda Pansini,
Alessandro Pezzali, Giuseppina Turra
Figuranti Beppe Passadori, Pietro Sabbadini

Dèdalo Ensemble
Direttore Vittorio Parisi
Regia Danilo Rubeca
Scene Domenico Franchi
Costumi Simona Morresi
Luci Fiammetta Baldiserri
Si ringrazia per la collaborazione la Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna
Nuovo allestimento Fondazione del Teatro Grande di Brescia
In collaborazione con Associazione Giancarlo Facchinetti
Brescia, 12 ottobre 2018

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