Il Teatro dell’Opera di Roma porta in scena, dopo più di 100 anni, il Fra Diavolo di Daniel Auber. Massimo Mila ne rileva “il convenzionale ottimismo d’un piccolo mondo ingenuamente felice, mondo di briganti cavallereschi, di buone figliuole sventate che si vanno a ficcare nelle più terribili complicazioni, infine felicemente appianate”. Anche se l’impiccagione di Michele Pezza nel 1806 fece scalpore fino a Parigi, la vera ispirazione per il libretto Scribe la ricavò probabilmente da un romanzo picaresco, nonché dal gusto per l’ambientazione esotica e le storie di briganti in voga in quegli anni. Come molte composizioni di successo internazionale, numerose sono le versioni in circolazione. In questo caso, nonostante il testo in francese, ci troviamo di fronte a un rifacimento all’italiana, forse per conquistare il pubblico della prima fiorentina del 1866, i cui recitativi, originariamente in prosa, furono musicati dallo stesso Auber, che ha anche aggiunto alcuni brani solistici non presenti nell’originale parigino del 1830.
La direzione, la regia e tutto il team creativo si sono impegnati per trarre il meglio da questo materiale musicale e drammatico raggiungendo un risultato ottimo. L’opera non è di quelle che rimangono impresse, non ha un brano di eccellenza che conquisti il pubblico, ma nella sua interezza sa essere gradevole, ben congegnata e musicalmente stuzzicante nei divertenti brani d’assieme.
Rory Macdonald dirige con piglio e chiarezza del gesto, soprattutto i brani marziali, ossia le marce e marcette di cui la partitura è disseminata, anche se a volte l’orchestra suona un poco troppo forte, sovrastando i solisti. Lo spettacolo di Giorgio Barberio Corsetti (che firma regia e scene, queste ultime insieme a Massimo Troncanetti, realizzate grazie a una nuova tecnica di stampa in 3D) ha inventiva e creatività sul piano visivo, complici anche i video spettacolari di Igor Renzetti, Alessandra Solimene e Lorenzo Bruno, che danno vita a piccoli capolavori di animazione, ma non sfrutta pienamente le abilità sceniche degli interpreti, a volte abbandonati a se stessi. Marco Giusti dosa sapientemente l’illuminazione creando effetti suggestivi. Originali anche gli abiti di Francesco Esposito, a cavallo fra l’ambientazione anni Sessanta, per quanto riguarda il taglio, e un revival anni Ottanta per i colori e le fantasie. I momenti più riusciti dello spettacolo sono nel secondo atto, grazie alla giocosa ambientazione da “casa di bambole” che dispone gli interpreti su più piani, e poi nel terzo atto, dove la scena si riempie di lenzuoli stesi che ricordano La gatta Cenerentola di De Simone e si danza una moderna tarantella creativamente coreografata da Roberto Zappalà.
Il protagonista, il brigante Fra Diavolo, è John Osborn che affronta la parte in maniera perfettamente centrata, sia sul piano vocale che su quello scenico, dando il meglio di sé nella scena notturna e nella simpatica aria del terzo atto. Non è da meno Giorgio Misseri, l’aitante Lorenzo, capitano dei Carabinieri innamorato di Zerlina: ha una voce tenorile più leggera, che gli permette di dipingere credibilmente un personaggio ideale e positivo, sempre con dolcezza e acuti brillanti. La bella Zerlina è Anna Maria Sarra che interpreta con correttezza, ma senza entusiasmare. Di grande classe il quintetto delle parti di fianco: dirompente il Lord Rocburg di Roberto de Candia, dalla voce vibrante e dal fraseggio eccellente; scenicamente scatenata la Lady Pamela di Sonia Ganassi, che nel secondo atto somiglia, in chiave comica, alla Liz Taylor di Chi ha paura di Virginia Wolf?, mantenendo perfetta adesione all’estetica vocale del ruolo; pienamente centrato il Matteo di Alessio Verna così come la coppia, simile al gatto e alla volpe, costituita da Beppo (Nicola Pamio) e Giacomo (Jean Luc Ballestra), quest’ultimo dalla voce rotonda e brunita.
Compatto e divertente il coro, soprattutto nella scena matrimoniale del terzo atto, come sempre ben preparato da Roberto Gabbiani.
Nonostante la rarità del titolo, l’acume creativo ha trasformato una scommessa in un successo.
Teatro dell’Opera di Roma – Stagione 2016/2017
FRA DIAVOLO
Opéra-comique in tre atti
Libretto di Eugène Scribe
Musica di Daniel Auber
Fra Diavolo John Osborn
Lord Rocburg Roberto de Candia
Lady Pamela Sonia Ganassi
Lorenzo Giorgio Misseri
Matteo Alessio Verna
Zerlina Anna Maria Sarra
Giacomo Jean Luc Ballestra
Beppo Nicola Pamio
Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma
Direttore Rory Macdonald
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Regia Giorgio Barberio Corsetti
Scene Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Troncanetti
Costumi Francesco Esposito
Video Igor Renzetti, Alessandra Solimene, Lorenzo Bruno
Coreografia Roberto Zappalà
Luci Marco Giusti
Nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo
Roma, 13 ottobre 2017