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Parigi, Opéra Garnier – La Cenerentola

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Una Cenerentola restituita alla sua dimensione di “dramma giocoso”, con una sottolineatura sul fronte drammatico che tuttavia non va a discapito dell’ironia. Ci pare questa la chiave di lettura del capolavoro di Gioachino Rossini in scena in questi giorni all’Opéra Garnier di Parigi, con un bel cast guidato dalla bacchetta sicura di Ottavio Dantone.

Guillaume Gallienne, alla sua prima regia operistica, pone sullo sfondo del palco una facciata in rovina del palazzo di Don Magnifico e sembra di essere nel centro storico di Napoli, Palermo o Bari vecchia, dove puoi cogliere i fasti di un passato lontano dietro le incrostazioni del tempo. Un color ruggine domina la scena e i cantanti si muovono su montagne di ghiaia polverosa che allude alla cenere entro la quale è condannata a vivere la protagonista. Che ha la voce scura e ampia di Teresa Iervolino, mezzosoprano ormai lanciato in una importante carriera internazionale. Convince la sua interpretazione, anzitutto perché – dopo tante voci più chiare – finalmente ascoltiamo una cantante dal timbro brunito, vellutato e morbido, per di più utilizzato con grande sensibilità nel fraseggio e con precisione nei passaggi virtuosistici. Si capisce che il regista ha lavorato molto con lei – e forse un po’ meno con gli altri interpreti – per costruire la sua visione dell’opera: quella di una ragazza semplice e buona, maltrattata dal padre che, all’inizio dello spettacolo, viene da lui addirittura malmenata.

Bravi anche gli altri protagonisti, a cominciare dall’autorevole Alidoro di Roberto Tagliavini, voce davvero importante per timbro e consistenza, così come notevole, pur se più chiara, è la voce di Maurizio Muraro, un Don Magnifico simpatico e accattivante. Su di lui, sul brillante Dandini di Alessio Arduini e sulle sorellastre si concentrano le scelte registiche in chiave comica, che creano un piacevole equilibrio con la dimensione più malinconica dell’opera. Equilibrio sapientemente ottenuto anche dal direttore Ottavio Dantone, che innerva la sua lettura di una costante pulsazione ritmica senza sacrificare per questo la cantabilità, la morbidezza e la tornitura del suono. Resta da dire del Don Ramiro di Juan José De León, il classico tenore latino dal timbro chiaro e duttile, con tutte le note richieste dalla partitura ma un po’ troppo manierato nel fraseggio. Vivo il successo di pubblico alla recita a cui abbiamo assistito; lo spettacolo sarà in diretta via satellite in diversi cinema, anche italiani, martedì 20 giugno.

Opéra Garnier – Stagione d’Opera 2016/2017
LA CENERENTOLA
Ossia la bontà in trionfo
Opera in due atti di Jacopo Ferretti
Musica di Gioachino Rossini

Don Ramiro Juan José De León
Dandini Alessio Arduini
Don Magnifico Maurizio Muraro
Clorinda Chiara Skerath
Tisbe Isabelle Druet
Angelina Teresa Iervolino
Alidoro Roberto Tagliavini

Orchestra e coro dell’Opéra national de Paris
Direttore Ottavio Dantone
Maestro del coro José Luis Basso
Regia Guillaume Gallienne
Collaborazione artistica Marie Lambert
Scene Éric Ruf
Costumi Olivier Bériot
Luci Bertrand Couderc
Coreografia Glyslein Lefever
Allestimento Opéra national de Paris
Parigi, 17 giugno 2017

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