Il dramma del buffone si consuma nello spazio spoglio di una grande scatola mentre un mimo fa il verso al protagonista. Non convince la regia di Claus Guth per il nuovo allestimento del Rigoletto di Verdi in scena in questi giorni all’Opéra Bastille di Parigi. Grazie ai costumi, i personaggi stanno a metà tra l’ambientazione originale, adottata nel primo atto, e una grigia contemporaneità, animata nel terzo atto – con scelta alquanto balzana – da un intervento di ballerine da rivista, capitanate da una Maddalena dark, compiacenti all’effluvio ormonale del Duca. Alcuni bei filmati proiettati in momenti chiave dell’opera sul fondo della scatola – scena evocano l’innocenza di Gilda e il rapporto di lei col padre, vero baricentro emotivo del capolavoro verdiano. L’impressione generale tuttavia è di una lettura non risolta, che assembla suggestioni diverse senza trovare un filo conduttore chiaro.
Sul fronte musicale le cose vanno decisamente meglio, grazie a un cast che trova le sue eccellenze nel Duca di Vittorio Grigolo e nella Gilda di Nadine Sierra. Il tenore è perfettamente a suo agio nei panni del seduttore un po’ guascone: la voce è magnifica, ricca di armonici, ampia e duttile. L’interpretazione è molto curata, anche se talvolta il rischio è di gigioneggiare troppo: peccato (veniale) che si perdona volentieri a questo artista oggettivamente carismatico. Nadine Sierra, che abbiamo lodato quale Lucia di Lammermoor a Venezia, disegna qui una Gilda liliale e innocente, con un timbro luminoso e agile; intonata e sicura, la cantante americana è capace di restituire tutta la trasparente purezza del personaggio affrancandolo anche da quella fastidiosa ingenuità che talvolta i soprani d’agilità le conferiscono. Delude invece il protagonista Željko Lučić: nonostante un’interpretazione che si coglie essere molto interiorizzata, la voce è parsa appannata e opaca, con l’aggiunta di qualche problema di intonazione. Più che discreti gli altri personaggi, in particolare lo Sparafucile di Kwangchul Youn e la Maddalena di Elena Maximova, come pure il coro istruito da José Luis Basso.
Dal podio, Daniele Rustioni tiene le fila del discorso musicale alternando momenti di scattante concitazione a rallentamenti che stemperano l’urgenza del dramma, con l’esito di allentare la tensione e nuocere alla resa complessiva. Peccato, perché si capisce che il direttore ama quest’opera e la conosce bene: complice un’ottima orchestra, ne sottolinea infatti con finezza i particolari della scrittura. Vivissimo il successo di pubblico per tutti.
Opéra Bastille – Stagione d’Opera 2016/2017
RIGOLETTO
Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
Il Duca di Mantova Vittorio Grigolo
Rigoletto Željko Lučić
Gilda Nadine Sierra
Sparafucile Kwangchul Youn
Maddalena Elena Maximova
Giovanna Marie Gautrot
Il Conte di Monterone Robert Pomakov
Marullo Christophe Gay
Matteo Borsa Julien Dran
Il Conte di Ceprano Mikhail Timoshenko
La Contessa Veta Pilipenko
Paggio della Duchessa Laure Poissonnier
Usciere di Corte Christian Rodrigue Moungoungou
Doppio di Rigoletto Henri Bernard Guizirian
Orchestra e coro dell’Opéra national de Paris
Direttore Daniele Rustioni
Maestro del coro José Luis Basso
Regia Claus Guth
Scene e costumi Christian Schmidt
Coreografia Teresa Rotemberg
Luci Olaf Winter
Drammaturgia Konrad Kuhn
Video Andi A. Müller
Allestimento Opéra national de Paris
Parigi, 18 giugno 2017