Padova conferma il desiderio di valorizzare i luoghi meno noti ma carichi di storia del proprio comune. Dopo alcuni iniziali tentativi, anni or sono, e l’ampio utilizzo dell’estate scorsa, il Castello Carrarese, sovrastato dal fascino incombente dell’antica Torlonga, è sito prescelto per gli eventi culturali durante i mesi di luglio e agosto. Il contesto all’aperto e l’ampio cortile fungono da cornice ideale per l’inaugurazione della stagione lirica patavina con Lucia di Lammermoor, titolo particolarmente apprezzato dal pubblico. L’assetto dell’antico edificio e l’esecuzione en plein air inducono la mente dello spettatore a immaginare quella Scozia dai tratti romantici e dark di Scott-Cammarano. Il lavoro di Paolo Giani, presenza fissa in numerose recenti produzioni operistiche a Padova, è pervaso di riferimenti onirici e simbolici. La sua idea registica si limita a muovere le masse senza apparente criterio, mentre i solisti paiono intenti a valorizzare il proprio bagaglio attoriale nel tentativo di dare compiutezza ai personaggi. L’impianto scenico, ridotto all’essenziale, contempla elementi legati al cosmo (da un lato una grande luna piena e dall’altro un astro più piccolo e scuro), una scalinata luminescente, legata a un certo immaginario televisivo, e la natura incarnata da numerose sagome di corvi, sparse su tutto il palcoscenico. Lo scontro tra realtà e interiorità, secondo una visione noir e psicologica (come sostiene lo stesso Giani), dovrebbe rievocare gli spettri inconsci della protagonista e le avverse aspettative sociali. Ne sortisce, al contrario, una rappresentazione stilizzata che tenta, attraverso simbologie coloristiche e formali, di alludere alla tragedia imminente e all’eterno conflitto tra bene e male. I costumi, in bianco e nero, e le luci, pallide, tendenti a tonalità lattiginose, spostano la vicenda in luoghi e tempi indefiniti.
La giovane compagnia, composta di promesse della lirica, mette in campo le proprie abilità per dare una credibile caratterizzazione dei personaggi. Alcuni vi riescono meglio, è il caso della Lucia di Venera Protasova la quale indugia un po’ troppo in manierismi vocali, poco adatti ad un’esecuzione all’aperto, ma nel complesso viene a capo del ruolo, e dell’Enrico di Mattia Olivieri che sfoggia bel timbro baritonale e valida presenza scenica. Trattandosi di un debutto, vi è per lui ampio margine di miglioramento in merito a sfumature e superamento di alcune esitazioni. Altri hanno qualche difficoltà, in particolare Giordano Lucà. L’interessante colore tenorile, apprezzato in alcune produzioni passate, risente di emissioni nasaleggianti e alcune rigidità sceniche. Nonostante queste tensioni, l’esordio nei panni di Edgardo lascia trasparire valide prospettive future che, specie affinando il fraseggio, gli consentiranno di affiancare la parte con maggior empatia e sicurezza. Solido l’apporto di Simon Lim, Raimondo dal timbro brunito e suadente, e convincenti gli interventi di Matteo Mezzaro, Arturo. A completare il cast vanno menzionati Orfeo Zanetti, Normanno, e Lara Rotili, Alisa.
Giampaolo Bisanti alla guida dell’Orchestra di Padova e del Veneto, compagine sempre più affine, per efficacia e precisione, al linguaggio operistico, accompagna con cura i solisti, dando una lettura della partitura che coglie e valorizza le screziature liriche, senza tralasciare il pathos e la forza dei passaggi più veementi, densi del turgido romanticismo donizettiano. Abbastanza convincente, pur con qualche cedimento, il Coro Lirico Veneto preparato da Stefano Lovato. Ottimo successo finale per questo nuovo allestimento coprodotto con il festival di Bassano dove l’opera andrà in scena il 30 luglio prossimo.
Castello Carrarese – Padova Stagione Lirica 2017
LUCIA DI LAMMERMOOR
Dramma tragico in due parti e tre atti
Libretto di Salvatore Cammarano
Musica di Gaetano Donizetti
Enrico Mattia Olivieri
Lucia Venera Protasova
Edgardo Giordano Lucà
Arturo Matteo Mezzaro
Raimondo Simon Lim
Alisa Lara Rotili
Normanno Orfeo Zanetti
Orchestra di Padova e del Veneto
Coro Lirico Veneto
Direttore Giampaolo Bisanti
Maestro del coro Stefano Lovato
Regia, scene, costumi e luci Paolo Giani
Nuovo allestimento
Padova, Castello Carrarese, 27 luglio 2017