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Martina Franca, Festival della Valle d’Itria 2017 – Altri canti d’Amor

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Amore è un ragazzino monello a cui piace scherzare, ma che conosce non solo il lato giocoso dei sentimenti. Ne conosce anche la profondità e l’incanto, le sofferenze e le perversioni. È lui che si fa incontro a una giovane sposa dolcemente addormentata e, risvegliandola, la conduce in un viaggio onirico e poetico dentro il sentimento centrale  della vita di ciascuno di noi. E lo fa accompagnato dalla musica straordinaria di Claudio Monteverdi, con tre dei Madrigali guerrieri e amorosi tratti dall’Ottavo Libro dei Madrigali, pubblicato nel 1638. Proprio dalla composizione con cui si apre la sezione dei Madrigali guerrieri di tale libro, Altri canti d’Amor, prende il titolo quello che il direttore artistico Alberto Triola ha definito “lo spettacolo fulcro della 43ª edizione del Festival della Valle d’Itria”. Perché il testo del Sonetto di Francesco Petrarca, che Monteverdi mette in musica, ben sintetizza il tema della manifestazione di quest’anno, significativamente intitolata “Amore e Marte”.

Andato in scena per quattro repliche nello spazio intimo e suggestivo del Chiostro di San Domenico a Martina Franca, Altri canti d’Amor ha raccolto sempre grande successo di pubblico. Perché è uno spettacolo che ha saputo fondere un’esecuzione musicale di altissimo livello qualitativo, affidata alla concertazione di Antonio Greco, con una intensa, originale elaborazione registica ad opera di Giacomo Ferraù e della sua giovane compagnia “Eco di Fondo”. I tre Madrigali scelti, alternati a brani solo strumentali di Salomone Rossi e Caix d’Hervelois, erano Hor che’l ciel e la terra e’l vento tace, sempre su testo di Petrarca, il Lamento della Ninfa e il più noto Ballo delle Ingrate. Un itinerario in tre tappe sull’amore – inteso come struggimento, dolore e infine condanna per chi in vita lo ha rifiutato – che ha per protagoniste le donne e che Ferraù inserisce nella cornice di un banchetto di nozze, prendendo spunto dall’occasione per cui il Ballo delle Ingrate venne rappresentato: il matrimonio tra Francesco Gonzaga e Margherita di Savoia, celebrato a Mantova nel 1608. Una scelta che funziona e consente al regista di tessere la trama di un racconto insieme evocativo e poetico, dolente e drammatico, suggestivo e sognante.

Tutti gli interpreti, sia musicisti che attori, concorrono alla resa complessiva e, come sovente accade quando non si lavora per dovere ma anzitutto per passione, il risultato va ben oltre la semplice somma dei singoli contributi. Il pubblico lo percepisce, lasciandosi ammaliare dalla musica e dall’incedere narrativo, condividendo l’emozione che, palpabile, anima tutti i protagonisti. Bravissimi i cantanti, a cominciare dal Plutone scuro e incisivo del basso Eugenio Di Lieto, per continuare con i soprani Graziana Palazzo, Anna Bessi e Cristina Fanelli, quest’ultima espressione dell’Accademia di canto “Rodolfo Celletti”, così come tutti i giovani coristi. Gli attori Libero Stelluti e Giulia Viana, che è anche aiuto regista, interpretano con intensità gli sposi, mentre i ballerini – attori della Fattoria Vittadini si muovono ora con grazia, ora con nervosismo, guidati dalla mano sapiente del coreografo Riccardo Olivier. Le scene di Alessia Colosso, i costumi di Sara Marcucci e le luci di Giuliano Almerighi sono parte essenziale alla riuscita dello spettacolo. Superbo il contributo dell’Ensemble barocco del Festival della Valle d’Itria.

43° Festival della Valle d’Itria
ALTRI CANTI D’AMOR
di Claudio Monteverdi
Progetto Monteverdi nel 450mo anniversario della nascita

Dall’VIII Libro dei Madrigali:
Hor ch’el ciel e la terra
Lamento della Ninfa
Il Ballo delle Ingrate
Sinfonie:
Salomone Rossi – Sinfonia decima
Caix d’Hervelois – Plainte
Salomone Rossi – Sinfonia grave

Amore Graziana Palazzo
Venere Anna Bessi
Plutone Eugenio Di Lieto
Ninfa/Ingrata Cristina Fanelli
Altre ingrate Ilaria Bellomo, Arianna Rinaldi, Antonia Fino
Ombre d’inferno Yasushi Watanabe, Raffaele Feo, Massimiliano Guerrieri, Hikaru Onodera
Lo Sposo Libero Stelluti
La Sposa Giulia Viana
Fattoria Vittadini: Erica Meucci, Sebastiano Geronimo, Giacomo Goina, Francesca Siracusa Loredana Tarnovschi, Cecilia Tragni

Ensemble barocco del Festival della Valle d’Itria
Direttore e Maestro al cembalo Antonio Greco
Regia Giacomo Ferraù
Scene Alessia Colosso
Costumi Sara Marcucci
Disegno luci Giuliano Almerighi
Coreografie Riccardo Olivier
Progetto artistico Eco di Fondo
Nuovo allestimento del Festival della Valle d’Itria in collaborazione con l’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”
Martina Franca, Chiostro di San Domenico, 1 agosto 2017

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