Chiudi

Innsbruck, Festival della musica antica 2017 – Concerto di Isabelle Faust

Condivisioni

Il Tiroler Landestheater non è il solo spazio dedicato all’Innsbrucker Festwochen der Alten Musik. Gli eventi sono infatti ideati per toccare i luoghi più disparati della città (e non solo). Una delle location più suggestive è la grande Sala dei Giganti all’interno della Hofburg, il palazzo imperiale che nei secoli ha ospitato generazioni di principi tirolesi della famiglia Asburgo. L’ampio salone, illuminato a giorno e tappezzato di ritratti, accoglie una delle serate più attese della manifestazione: la violinista tedesca Isabelle Faust si esibisce in un programma bachiano assieme all’Akademie für Alte Musik Berlin. Le proposte fanno emergere l’estremo nitore tecnico e il profondo rigore che contraddistinguono le prove della strumentista, sempre attenta alle esigenze filologiche ma mai priva di personalità.

Il suono del violino della Faust ha un fascino che risiede anche nella sua particolare storia: si tratta di uno Stradivari del 1704 soprannominato “Bella addormentata” per essere stato in silenzio, dimenticato in un’aristocratica dimora teutonica, per ben 150 anni. L’alone fiabesco, combinato alla rifinitura e alle corde di budello, decisamente più versatili rispetto a quelle di metallo, gli conferiscono sonorità calde e precise. La scrittura di Johann Sebastian Bach non manca di risaltare le caratteristiche legate alla precisione e alla bellezza esecutiva. In apertura si ascolta l’Ouverture (o Suite) n. 2 in la minore per violino solo, archi e continuo BWV 1067a. In questa versione, meno nota della successiva trasposizione per flauto, la tonalità più austera s’impone sull’intero lavoro in cui lo strumento solista trova, nell’impasto sonoro, una fusione tale da costituire un tutt’uno con l’ampia compagine d’archi. La risolutezza con la quale la Faust affronta le geometriche costruzioni bachiane rapisce il pubblico per la precisione della cavata e per l’innata musicalità. Peculiarità riscontrabili nella prova offerta nei due Concerti per violino e orchestra, il primo in la minore BWV 1041 e il secondo in mi maggiore BWV 1042. Scritti entrambi intorno al 1720, danno ampio spazio al dialogo tra il solista e l’orchestra che assume un ruolo di primo piano nel confronto con il violino. La densa struttura tematica rivela una ricerca costante di timbri e articolazioni insoliti per la comune costruzione di questo genere all’epoca.

L’Akademie für Alte Musik Berlin, una delle compagini da camera più rinomate al mondo, offre una prova superlativa della propria predisposizione all’esecuzione storicamente informata, tratto caratteristico del suo lavoro dalla fondazione nel lontano 1982. Inutile ribadire la perizia dell’operato di Isabelle Faust che elargisce sorrisi compiaciuti al pubblico entusiasta. Dopo una breve deviazione verso uno dei figli più celebri di Bach, Carl Philipp Emanuel, con la proposta della Sinfonia in si minore Wq 182 n. 5, si giunge al termine della serata con il Concerto per due violini e orchestra in re minore BWV 1043. Interviene, assieme alla Faust, la spalla dell’orchestra tedesca, Bernhard Forck. Anche lui sfoggia un encomiabile controllo dinamico e un’approfondita accuratezza interpretativa. Il gioco contrappuntistico tra i due esecutori non manca di slancio nello scambio tematico continuo e fluido. La serata si conclude tra l’esaltazione del pubblico e i ringraziamenti prolungati dei musicisti.

Innsbrucker Festwochen der Alten Musik
CONCERTO DI ISABELLE FAUST

Johann Sebastian Bach
Ouverture (suite) n. 2 in la minore per violino, archi e continuo, BWV 1067°
Concerto in mi maggiore per violino, archi e continuo, BWV 1042
Concerto in la minore per violino, archi e continuo, BWV 1041
Carl Philipp Emanuel Bach
Sinfonia in si minore, Wq 182 n. 5
Johann Sebastian Bach
Concerto in re minore per due violini, archi e continuo, BWV 1043

Akademie für Alte Musik Berlin
Solista Isabelle Faust
Solista e primo violino Bernhard Forck
Innsbruck, Hofburg (Riesensaal), 23 agosto 2017

image_print
Connessi all'Opera - Tutti i diritti riservati / Sullo sfondo: National Centre for the Performing Arts, Pechino