Daniela Dessì, l’artista e la donna. È stato un omaggio non solo musicale quello che Fabio Armiliato, compagno del grande soprano prematuramente scomparso nell’agosto scorso, ha voluto organizzare nella cornice del Teatro Grande di Brescia, loro città d’adozione, con la Fondazione Teatro Grande e il convinto sostegno dell’amministrazione comunale.
Giovedì 25 maggio la prima edizione del Daniela Dessì Gala ha visto sfilare sul palco tanti colleghi e amici che hanno ricordato il soprano con musica e parole, in uno spettacolo commovente ma non retorico, equilibrato e sentito, affidato alla sapiente regia di Daniele De Plano e alla conduzione di Elena Vanni.
Ad accompagnare i cantanti, l’ottima Orchestra Filarmonica Italiana guidata a turno da Valerio Galli e Marco Boemi, in un viaggio nella vita e nella carriera di Daniela Dessì. Una serata di ricordi e di grande musica, voluta anche per tenere a battesimo la Fondazione “Daniela Dessì” per la prevenzione del tumore al colon. Scioccante il video che Fabio Armiliato ha realizzato allo scopo: Daniela in “Vissi d’arte” da Tosca di Puccini, il cui canto, dopo poche frasi, si spezza bruscamente e compaiono scritte che esortano alla prevenzione “perché il canto non si interrompa”, lo slogan della neonata Fondazione.
Nel corso della serata, tuttavia, diversi sono stati i video di Daniela Dessì proiettati, con alcune delle sue indimenticabili interpretazioni, da Otello di Verdi ad Adriana Lecouvreur di Cilea, da Così fan tutte di Mozart a Norma di Bellini. Testimonianza di una notevole ampiezza e varietà di repertorio, di un’evoluzione artistica che seguiva la maturazione e il naturale cambiamento della voce, ma pure dimostrazione dell’intelligenza di un’interprete che sapeva cercare nuove strade e affrontare nuove sfide.
La serata ha visto l’esibizione di dieci grandi cantanti, legati da stima e amicizia con Daniela Dessì e Fabio Armiliato. A cominciare dal giovane soprano Marta Mari, allieva prediletta di Daniela, la cui carriera sta prendendo il volo. Il vigoroso baritono Federico Longhi, dopo aver debuttato da comprimario accanto a Dessì, è ora protagonista di capolavori come Falstaff, dal quale ha eseguito “L’onore, ladri!”. Notevoli per ampiezza di voce e colore i due mezzosoprani: Renata Lamanda, allucinata Azucena in “Stride la vampa”, e Luciana d’Intino, trascinante nell’aria “O don fatale” da Don Carlo di Verdi.
Dolcissima e intensa l’interpretazione di Barbara Frittoli, “umile ancella” del canto nell’Adriana di Cilea, mentre il bresciano Mario Malagnini ha strappato vigorosi applausi con un entusiasmante “Nessun dorma”. Nobilissimo il canto di Michele Pertusi e Carlo Colombara, fini fraseggiatori rispettivamente in Ernani e Don Carlo. Appassionata l’interpretazione di Norma Fantini in Tosca ed eccezionale per consistenza di voce, fraseggio e ironia l’esibizione di Juan Pons nell’aria del catalogo dal Don Giovanni di Mozart.
La ginnasta Vanessa Ferrari ha raccontato della sua amicizia con Daniela, nata in occasione delle sue esibizioni alle Olimpiadi su musica pucciniana affidata proprio al canto di Dessì e Armiliato. Quest’ultimo ha cantato un commosso “E lucevan le stelle”, chiudendo poi la serata con le note di “El dìa que me quieras” di Carlos Gardel. L’intenzione del tenore è di ripetere ogni anno il Gala dedicato a Daniela Dessì in una città diversa che l’ha vista trionfare. Il prossimo sarà al Teatro Carlo Felice di Genova, la sua città di nascita.