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Milano, Teatro alla Scala – Anita Rachvelishvili in recital

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Grande era l’attesa per il primo recital solistico di canto al Teatro alla Scala del giovane mezzosoprano georgiano Anita Rachvelishvili, talentuosa ex allieva dell’Accademia scaligera balzata alla ribalta internazionale quando, il 7 dicembre 2009, ha debuttato con meritato successo come protagonista in Carmen di Bizet, diretta dal maestro Daniel Barenboim. Da quel giorno, la cantante ha intrapreso una brillante carriera che l’ha portata a esibirsi sui più grandi palcoscenici del mondo, interpretando ruoli quali Carmen, Amneris, Fenena, Dalila, Principessa di Bouillon, Orfeo, Dulcinée, Ljubaša, Končakovna, Marfa, Azucena, spaziando dal repertorio italiano a quello francese e russo.
La Rachvelishvili possiede una voce mezzosopranile calda e avvolgente, pastosa, di notevole volume, omogenea e morbida nell’emissione: squillante e salda in acuto, vellutata e corposa nelle note gravi. A queste qualità si aggiungano la capacità di calibrare sapientemente una vocalità generosa, sempre ben proiettata, e un fraseggio fantasioso. In coppia con il ventiseienne pianista georgiano David Aladashvili, suo partner al pianoforte con il quale si esibisce regolarmente, la cantante ha dato vita a un concerto fresco, godibile e variegato nei repertori proposti.

La Liederabend si è aperta con un omaggio al paese d’origine dei due artisti: la romanza da camera Il sole di ottobre di Otar Taktakishvili e, a seguire, Il resto è silenzio, ciclo di tre liriche (Non ho potuto salvare nessuno, Ninnananna, Fuga di morte) di Nikoloz Rachveli-Memanishvili dedicato ad Anita Rachvelishvili e David Aladashvili e qui in prima esecuzione assoluta. Nel brano d’esordio, su versi del poeta simbolista Galaktion Tabidze, il mezzosoprano ha dato risalto alla linea malinconica della musica di Taktakishvili. Di grande potenza espressiva le tre romanze di Rachveli-Memanishvili (presente in sala), dalla musicalità corrusca e violenta, incentrate su tematiche scottanti quali i profughi, le vittime delle guerre, del terrorismo, di torture e repressioni; cullante la Ninnananna di sapore ebraico, dove la Rachvelishvili si è avvalsa di suggestive mezzevoci e frasi a fior di labbra.
A seguire, due composizioni di Pëtr Il’ič Čajkovskij, entrambe meste e amare, sorta di dolci lamenti venati di sfumature dinamiche: Notte op. 73 n. 2 e No, solo chi conosce la nostalgia op. 6 n. 6, tratto da Wilhelm Meister di Goethe.
La serata è proseguita nel solco della musica russa, con Sergej Rachmaninov. Dopo il celeberrimo Vocalise op. 34 n. 14, melodia struggente intonata sulla vocale “a”, sorta di virtuosismo tecnico dove la cantante ha dato prova di possedere gusto e buona musicalità, sono stati proposti quattro Lieder: Bimbo, sei come un fiore op. 34 n. 2, Per mia disgrazia, mi sono innamorata op. 8 n. 4, Oh, non essere triste a causa mia op. 14 n. 8 e Non cantare per me, bellezza mia op. 4 n. 4, quest’ultimo su testo di Aleksandr Puškin. Di volta in volta, sono emerse in toto le caratteristiche di ogni singolo pezzo, grazie anche alle varie nuances nel porgere la parola: elegiache atmosfere sognanti, sconforto, intensa drammaticità, esotismo tzigano.

Dopo l’intervallo, cambio drastico di programma, dai freddi rigori delle steppe euroasiatiche al caldo sole del Mediterraneo. Con voce sontuosa, piglio esuberante e dizione curata Anita Rachvelishvili ha affrontato le Siete canciones populares españolas composte da Manuel de Falla nel 1914, rendendo appieno il clima popolare e folkloristico che le caratterizzano. Tra le screziature del flamenco di El paño moruno (Il drappo moresco), l’ironia verace di Seguidilla murciana e Canción (Canzone), da segnalare l’intimismo lento e doloroso di Asturiana e la nenia andalusa Nana (Ninnananna).
Dalla Spagna pittoresca si è poi passati ai salotti dell’Italia umbertina con tre romanze di Francesco Paolo Tosti. Ariosa e fortemente sentimentale la resa di Non t’amo più, dove grande risalto è stato dato alla frase in stile parlato “Te ne ricordi ancor?”; spumeggiante e schietta la serenata notturna Marechiare, interpretata dal mezzosoprano con scanzonato umorismo e una lodevole pronuncia del napoletano; soffusamente sensuale Malia, ove sono emerse linee melodiche morbide e una vocalità duttile e ammaliante.
La Rachvelishvili è parsa, infine, abbastanza convincente nella tarantella La danza di Gioachino Rossini, cantata con ardore e stile solare schiettamente partenopeo.
Al pianoforte, David Aladashvili ha accompagnato con estrema cura, tecnica e brio l’esecuzione canora, concedendosi anche fantasiose variazioni e alternando momenti rapinosi e travolgenti ad altri maggiormente delicati.

Terminato il programma ufficiale, i due artisti hanno concesso quattro bis, tre dei quali operistici. Dopo l’aria Mon cœur s’ouvre à ta voix dal Samson et Dalila di Camille Saint-Saëns, ruolo recentemente debuttato a Parigi e qui impersonato con caldo erotismo, è stata la volta di Carmen, cavallo di battaglia del mezzosoprano di Tbilisi (lo ha già portato infatti sui palcoscenici di New York, Berlino, Monaco di Baviera, Seattle, San Francisco, Torino, Toronto, Roma, Londra, Verona), con L’amour est un oiseau rebelle e Près des remparts de Séville, affrontate ambedue con carnalità e sfrontatezza. Ultimo bis, la ripetizione di Malia di Tosti.
Successo al calor bianco e continue ovazioni entusiastiche. 

Teatro alla Scala – Recital di canto 2016/2017
RECITAL DI CANTO

O. Taktakishvili: Il sole di ottobre

N. Rachveli-Memanishvili: Il resto è silenzio
Non ho potuto salvare nessuno
Ninnananna
Fuga di morte

P. Il’ič Čajkovskij: Notte op. 73 n. 2
No, solo chi conosce la nostalgia op. 6 n. 6

S. Rachmaninov: Vocalise op. 34 n. 14
Bimbo, sei come un fiore op. 8 n. 2
Per mia disgrazia, mi sono innamorata op. 8 n. 4
Oh, non essere triste a causa mia op. 14 n. 8
Non cantare per me, bellezza mia op. 4 n. 4

M. de Falla: Siete canciones populares españolas:
El paño moruno
Seguidilla murciana
Asturiana
Jota
Nana
Canción
Polo

F. P. Tosti: Non t’amo più
Marechiare
Malia

G. Rossini: La danza

Bis:
C. Saint-Saëns: Samson et Dalila – Mon cœur s’ouvre à ta voix
G. Bizet: Carmen – L’amour est un oiseau rebelle
Près des remparts de Séville
F. P. Tosti: Malia

Anita Rachvelishvili mezzosoprano
David Aladashvili pianoforte
Milano, 19 dicembre 2016

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