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Il Teatro Regio di Torino apre le celebrazioni pucciniane con La bohème

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In seguito all’adesione dei lavoratori del Teatro Regio allo sciopero nazionale indetto per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, la Fondazione Teatro Regio di Torino informa che non è in grado di garantire il regolare svolgimento della recita de La bohème, prevista sabato 21 ottobre alle ore 20. Cliccare qui per maggiori informazioni: https://www.teatroregio.torino.it/news/informazione-al-pubblico-boheme

Il primo appuntamento con Giacomo Puccini, nell’anno delle celebrazioni del Centenario (1924-2024), non poteva che essere con La bohème, nata al Regio nel 1896, e da allora fra le opere più rappresentate al mondo.

Da domenica 22 a domenica 29 ottobre va in scena nell’intramontabile allestimento di Giuseppe Patroni Griffi realizzato nel 1996 per il centenario dell’opera, per l’occasione la regia è ripresa da Vittorio Borrelli. Il maestro Andrea Battistoni dirige l’Orchestra, il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Regio, questi ultimi istruiti rispettivamente da Ulisse Trabacchin e Claudio Fenoglio. Protagonisti dell’opera sono il soprano Erika Grimaldi come Mimì, il tenore armeno Liparit Avetisyan nel ruolo di Rodolfo, il soprano Federica Guida in quello di Musetta, i l baritono moldavo Andrey Zhilikhovsky (Marcello), il baritono messicano Manel Esteve (Schaunard) e Riccardo Fassi (Colline).

La bohème è un’opera particolarmente cara al Teatro Regio poiché qui vide la sua prima rappresentazione assoluta il 1° febbraio del 1896 diretta dal giovane Arturo Toscanini. L’opera inizialmente non raccolse consensi unanimi: mentre la stampa milanese lodò il compositore, i periodici torinesi e in particolare la «Rivista musicale italiana», sostenitrice della musica wagneriana, espressero giudizi sfavorevoli. Il pubblico in sala, però, applaudì a lungo l’autore, il direttore d’orchestra e gli interpreti, tra cui il soprano torinese Cesira Ferrani nel ruolo di Mimì. Il libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri Murger Scènes de la vie de Bohème, richiese circa due anni di stesura a differenza della musica, scritta da Puccini in soli otto mesi. Una innevata Parigi e la vita degli artisti squattrinati del Quartiere latino fanno da sfondo a una fra le più commoventi storie d’amore di tutti i tempi: quella fra il giovane poeta Rodolfo e la sua vicina di casa Mimì, ricamatrice di fiori di stoffa, giunta per caso nella soffitta di lui per chiedere un fiammifero. Gli ingredienti del successo sono chiari: oltre al genio musicale di Puccini, la vividezza dei protagonisti, artisti e studenti bohémien nella Parigi del 1830, e la loro “vita gaia e terribile”. Così è anche nei quadri dipinti dalla penna di Puccini e dai versi di Giacosa e Illica, in cui la crudezza della povertà e della malattia si intrecciano con la freschezza e l’ironia della gioventù, età spensierata in cui la fine di Mimì segna uno struggente addio.

Le scene e i costumi sono di Aldo Terlizzi Patroni Griffi e le luci di Andrea Anfossi. Nel corso delle recite fino al al 29 ottobre, si alterneranno nei ruoli dei protagonisti: Maria Teresa Leva (Musetta), Galeano Salas (Rodolfo), Cristin Arsenova (Musetta), Biagio Pizzuti (Marcello), Jan Antem (Schaunard) e Ugo Guagliardo (Colline). Completano il cast: Nicolò Ceriani (Benoît e Alcindoro), Luigi Della Monica / Marino Capettini (Parpignol), Franco Rizzo / Desaret Lika (Sergente dei doganieri), Riccardo Mattiotto / Marco Tognozzi (Un doganiere).

Ulteriori informazioni: www.teatroregio.torino.it

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