Dopo quasi tre mesi di programmazione sinfonica e lirica volge alla conclusione anche il Festival di Carnevale del Maggio dedicato al mito di Faust e a Goethe, secondo dei due ‘Festival satelliti’ che dallo scorso autunno ci hanno accompagnato fino a ora, a poche settimane dall’avvio dell’85esimo Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Il titolo operistico messo in cartellone è la celeberrima Carmen, di Georges Bizet. Al Maggio viene rappresentata il 28 marzo, alle ore 20, nell’allestimento dell’Opernhaus di Zurigo, poi visto anche al Regio di Torino firmato dalla regia di Matthias Hartmann; sul podio della Sala Grande, alla testa del Coro, dell’Orchestra e del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio il direttore emerito a vita Zubin Mehta.
Nella compagnia di canto, nel ruolo della protagonista Carmen, Clémentine Margaine; al suo fianco nel ruolo di Don Josè Francesco Meli; Valentina Naforniță è Micaëla e Mattia Olivieri interpreta Escamillo. Un nutrito gruppo di talenti ed ex talenti dell’Accademia del Maggio dà corpo al resto del cast, con Lodovico Filippo Ravizza nel ruolo di Moralès; Volodymyr Morozov come Zuniga; William Hernandez è Dancaïre; Oronzo D’Urso e Lorenzo Martelli (nelle recite dell’11, 14 e 16/04) interpretano Le Remendado, mentre Aitana Sanz Pérez e Xeni Tziouvaras sono rispettivamente Frasquita e Mercédès. Chiudono l’ensemble Stefano Mascalchi come Lillas Pastia; Nicolò Ayroldi come Un Bohémien e Amanda Ferri nel ruolo di Une marchande d’oranges.
L’assistente alla regia è Claudia Blersch, le scene sono curate da Volker Hintermeier, i costumi da Su Bühler e le luci da Valerio Tiberi. Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini, maestro del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci.
Altre quattro le recite in programma: il 6, l’11 e il 14 aprile alle ore 20 e il 16 aprile alle ore 15.30.
Prima di ogni recita, continuano le presentazioni al pubblico degli spettacoli tenute da Katiuscia Manetta, Maddalena Bonechi e Marco Cosci: le guide per Carmen si tengono nel Foyer di Galleria della Sala Grande 45 minuti circa prima dell’inizio dello spettacolo. Venerdì 24 marzo alle ore 17.30, nel Foyer della Sala Grande, per il ciclo “Prima le parole, poi la musica”, il musicologo Maurizio Modugno presenta l’opera al pubblico.
Si chiude dunque il Festival di Carnevale del Maggio con Carmen uno dei titoli più amati dal pubblico e che, “a detta dei più accreditati compilatori di classifiche – come riporta Emilio Sala nel programma di sala del Maggio – risulta anche essere l’opera lirica più rappresentata al mondo”. Al Maggio, per non essere da meno nel computo, l’opera di Bizet raggiunge una ragguardevole statistica essendo stata programmata in precedenza già in undici occasioni a partire dal 1938 e per 65 recite complessive fino all’ultima ripresa dell’ottobre 2019. Firenze ha ospitato Carmen poi a partire dal 1882 nelle sue antiche sale Pagliano, Pergola, Verdi, Alfieri, Politeama e Arena nazionale, fino all’approdo come si è detto al Comunale nel 1938, per ben 26 occasioni e un’innumerevole serie di recite. Per il direttore emerito Zubin Mehta è invece la terza Carmen al Maggio, dopo quella del giugno 1993 con la regia firmata da Nuria Espert e le recite del maggio 2008 curate dalla regia di Carlos Saura. Il maestro nel corso della sua carriera ha affrontato l’opera in diverse occasioni debuttando con Carmen, la prima volta al Metropolitan di NewYork nel 1967. L’ha diretta poi a Londra alla Royal Opera House, a Tel Aviv in forma di concerto, al San Carlo di Napoli e dunque al Maggio per un totale di 50 recite complessive.
La regia e l’allestimento scenico sono ripresi dall’Opernhaus di Zurigo, alla regia Matthias Hartmann con l’assistenza di Claudia Blersch: il regista, di ritorno al Maggio dopo aver curato, nel dicembre 2021 la regia del semi-scenico Fidelio, opera inaugurale della Sala Mehta, ha immaginato insieme al suo team creativo una scenografia caratterizzata da una forte impronta minimalista, con pochi oggetti su una scena dominata in gran parte da una pedana inclinata al centro; un modo per mettere ancor più in evidenza se possibile quelli che sono gli aspetti del carattere dei protagonisti della vicenda, soprattutto quelli più cupi e brutali.
Ulteriori informazioni: www.maggiofiorentino.com
In copertina, un’immagine dell’allestimento di Carmen con la regia di Hartmann
andato in scena al Regio di Torino nel 2016
Photo: Ramella & Giannese