Lunedì 16 gennaio (repliche il 18 e il 19), al Teatro alla Scala, il direttore musicale Riccardo Chailly torna sul podio dopo il successo del Boris Godunov che ha inaugurato la Stagione per tre serate per la Stagione Sinfonica. Il Teatro è tutto esaurito da settimane, restano alcuni posti a scarsa visibilità sulla terza serata. Il programma include il Concerto per violino con il giovane solista svedese Daniel Lozakovich al debutto scaligero e la Sinfonia n. 6 “Patetica” di Čajkovskij.
Riccardo Chailly festeggia in queste settimane il suo 70° compleanno (è nato a Milano il 20 febbraio 1953) e i 45 anni di attività alla Scala (la sua prima serata d’opera sul podio della Scala è stata la produzione de I masnadieri dal 27 gennaio 1978, chiamato da Abbado a sostituire Gianandrea Gavazzeni indisposto). In questi anni il percorso musicale comune si è continuamente arricchito: in campo operistico il M° Chailly spazia in un repertorio che, saldamente centrato su autori italiani – Rossini, Verdi, Puccini – si estende a Stravinskij, Prokof’ev e Musorgskij. Importanti le collaborazioni con i registi, che da Pizzi a Bussotti, Cobelli, Ronconi e Zeffirelli fino a Gabriele Salvatores, Davide Livermore, Leo Muscato e Damiano Michieletto disegnano una mappa significativa del teatro italiano, mentre in campo internazionale vanno ricordati almeno Cox, Lehnhoff, Carsen, Hermanis e Kasper Holten. In campo sinfonico il repertorio – che in ambito scaligero comprende oltre 200 concerti in sede e in tournée con l’Orchestra del Teatro e la Filarmonica ma anche con orchestre ospiti tra cui il Royal Concertgebouw di Amsterdam, il Gewandhaus di Lipsia e i Wiener Philharmoniker – si fa vastissimo spaziando dal classico al contemporaneo. Direttore musicale dal Teatro alla Scala dal 2015, Chailly è tra i direttori italiani di più ampia fama ed esperienza internazionale: il primo incarico da Direttore musicale gli è stato conferito dal RadioSymphonie-Orchester di Berlino dal 1980 al 1988. Nel 1988 ha assunto la carica di Direttore principale dell’Orchestra del Royal Concertgebouw di Amsterdam, incarico mantenuto per sedici anni. Nello stesso tempo è stato Direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna e dell’Orchestra Sinfonica di Milano, allora “Giuseppe Verdi”. Nel 2016 si è concluso, dopo 11 anni, il suo impegno come Kapellmeister del Gewandhausorchester di Lipsia, la compagine sinfonica più antica d’Europa. Dall’agosto 2016 ha assunto l’incarico di Direttore musicale dell’Orchestra del Festival di Lucerna, succedendo a Claudio Abbado. Con l’Orchestra di Lucerna ha intrapreso un importante percorso discografico e un programma di tournée internazionali.
I prossimi impegni scaligeri includono in campo operistico Lucia di Lammermoor dal 13 aprile con la regia di Iannis Kokkos e l’apertura della Stagione 2023-2024 con Don Carlo, e in campo sinfonico la Sinfonia n. 8 di Mahler per la Stagione Sinfonica il 18, 19 e 20 maggio e la tappa italiana della tournée europea dei Wiener Philharmoniker con un programma dedicato a Richard Strauss il 20 giugno.
Daniel Lozakovich è nato a Stoccolma nel 2001 e ha iniziato a suonare il violino all’età di sette anni. Ha debuttato da solista due anni dopo con i Virtuosi di Mosca e Vladimir Spivakov. Si esibisce regolarmente con l’Orchestre National de France, l’Orchestre de Paris, la Royal Stockholm Philharmonic Orchestra, la Swedish Radio Symphony Orchestra, l’Orchestre de la Suisse Romande, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orquestra Gulbenkian e i Münchner Philharmoniker e collabora con eminenti direttori d’orchestra tra cui Semyon Bychkov, Christoph Eschenbach, Valery Gergiev, Neeme Järvi, Cristian Măcelaru, Klaus Mäkelä, Andris Nelsons, Vasily Petrenko, Lahav Shani, Tugan Sokhiev, Esa-Pekka Salonen, Nathalie Stutzmann, Krzysztof Urbański e Lorenzo Viotti. A 15 anni, Daniel Lozakovich ha firmato un contratto in esclusiva con Deutsche Grammophon, per cui nel 2018 ha pubblicato il suo album di debutto con i Concerti per violino e la Partita n. 2 di Bach; nel 2019 è seguito “None but the lonely heart”, dedicato a Čajkovskij, con la Filarmonica Nazionale Russa e Vladimir Spivakov e nel 2020 il Concerto per violino di Beethoven, registrato dal vivo con i Münchner Philharmoniker e Valery Gergiev. – In questo concerto Daniel Lozakovich suona lo Stradivari “ex barone Rothschild”. Suona inoltre lo Stradivari “Reynier”.
La Stagione sinfonica
Il Teatro alla Scala accosta alle Stagioni di Opera e Balletto un’imponente attività concertistica. In campo sinfonico l’offerta include la Stagione Sinfonica del Teatro alla Scala (7 concerti replicati per tre serate da quest’anno aperti anche agli Under30), la Stagione della Filarmonica della Scala (10 concerti a data unica) e il ciclo di Orchestre Ospiti (4 concerti a data unica). In calendario anche tre Concerti straordinari, cinque appuntamenti con i Grandi pianisti alla Scala e 7 Recital di canto. Grande successo riscuotono i Concerti da camera della domenica mattina, 11 appuntamenti sempre tutti esauriti con i professori scaligeri.
Il programma della Stagione Sinfonica 2022/2023 vede un’importante partecipazione del Coro e un panorama di grandi direttori in cui si inseriscono i giovani Lorenzo Viotti e Timur Zangiev. Dopo l’apertura affidata a Daniele Gatti a novembre, e i concerti diretti da Riccardo Chailly a gennaio, il 15, 16 e 18 febbraio il repertorio si sposta sul XVIII secolo con il concerto di Daniel Harding che impagina le ultime tre sinfonie di Wolfgang Amadeus Mozart. Suggestivo il programma diretto da Lorenzo Viotti, che il 6, 8 e 10 marzo accosta il Concerto per violino di Erich Korngold con Marc Bouchkov a Tod und Verklärung di Richard Strauss. Secondo giovane direttore della Stagione è Timur Zangiev, che nel 2022 aveva mostrato straordinaria maturità nella sostituzione all’ultimo momento di Valery Gergiev ne La dama di picche meritando un concerto da titolare. Sui leggii il 27, 28 e 30 aprile le Sinfonie n. 5 di Pëtr Il’ič Čajkovskij e Dmitri Šostakovič. Concludono solennemente la Stagione – in simmetria con l’apertura mahleriana – due concerti dedicati a grandi affreschi sinfonici del ‘900: il 18, 19 e 20 maggio la Sinfonia n. 8 di Gustav Mahler per soli, Coro e Orchestra detta “dei Mille” a causa del suo organico imponente. Riccardo Chailly dirige l’Orchestra e il Coro della Scala cui si aggiungono il Coro del Teatro la Fenice, il Coro di voci bianche dell’Accademia e un impressionate cast di solisti composto da Marina Rebeka, Krassimira Stoyanova, Regula Mühlemann, Wiebke Lehmkuhl, Klaus Florian Vogt, André Schuen, Ain Anger. L’Ottava fu eseguita alla Scala una sola volta, sotto la direzione di Seiji Ozawa. L’11, 12 e 14 ottobre infine Zubin Mehta dirige la Turangalîla-Symphonie di Messiaen con la partecipazione della pianista Yuja Wang.
Ulteriori informazioni: www.teatroallascala.org