Franco Zeffirelli, maestro della regia e della scenografia, parte dalla fine de La Traviata di Verdi per raccontare la storia d’amore e sacrificio più bella di sempre, nonché l’opera più rappresentata al mondo. Il suo imponente allestimento, ultima creazione prima della scomparsa nel giugno 2019, inaugurò in diretta in mondovisione il 97° Festival areniano e torna sabato 6 agosto con un cast di stelle internazionali. Per un’unica data, la protagonista Violetta è portata in scena dal grande soprano Lisette Oropesa, belcantista e interprete richiesta in tutto il mondo e reduce da una registrazione integrale in studio del capolavoro verdiano. Il suo amato Alfredo è il tenore italiano dalla carriera internazionale Vittorio Grigolo, beniamino del pubblico areniano, mentre il di lui padre Giorgio Germont è il pluripremiato baritono francese Ludovic Tézier, che in questo ruolo ha fatto il suo atteso debutto nel millenario anfiteatro. Le parti di fianco sono affidate a cantanti affermati e giovani promettenti: per l’occasione sono molti i nuovi nomi che salgono sull’immenso palcoscenico sotto le stelle: il visconte Gastone è interpretato da Matteo Mezzaro, il Barone Douphol da Roberto Accurso; Valeria Girardello è Flora, insieme al Marchese d’Obigny di Dario Giorgelè; Francesco Leone è il Dottor Grenvil, Yao Bohui e Max René Cosotti sono i fedeli Annina e Giuseppe, Stefano Rinaldi Miliani è Domestico e Commissionario. Il sontuoso spettacolo adatta l’intima storia di Violetta alla grandiosità unica degli spazi areniani, con i costumi di Maurizio Millenotti, le luci di Paolo Mazzon e le coreografie di Giuseppe Picone interpretate dal Ballo dell’Arena guidato da Gaetano Petrosino e con le étoile Ana Sophia Scheller e Matias Santos. Orchestra e Coro sono diretti dal Maestro Marco Armiliato, direttore musicale del Festival. Ultime repliche: 20 agosto, 1 settembre
Altre acclamate stelle dell’opera salgono sull’immenso palcoscenico areniano domenica 7 agosto per Turandot, con il cast della prima. Il grande soprano Anna Netrebko, interpreta la principessa Turandot accanto al Calaf del tenore Yusif Eyvazov, compagno d’arte e di vita. Nei panni della dolce ancella Liù è Maria Teresa Leva e in quelli dell’anziano padre Timur, re tartaro spodestato, il basso Ferruccio Furlanetto. La corte della Città proibita è animata da tre maschere: il Ping di Gëzim Myshketa, il Pong di Matteo Mezzaro e il Pang di Riccardo Rados. Completano il cast l’Imperatore Altoum di Carlo Bosi (che darà voce anche al Principe di Persia) e il Mandarino di Youngjun Park. Anche per Turandot, partitura ricchissima e complessa che ricrea miriadi di colori per l’ultima opera di Puccini, sale sul podio il Maestro Marco Armiliato, direttore musicale del 99° Arena di Verona Opera Festival 2022, alla guida di Orchestra della Fondazione Arena e Coro preparato da Ulisse Trabacchin. Il capolavoro pucciniano presenta la Cina “al tempo delle favole” con regia e scene di Franco Zeffirelli, create per l’unicità del palcoscenico veronese nel 2010 e riprese con successo più volte fino al 2018. Il suo ritorno avviene con lo schieramento a pieni ranghi dei complessi artistici e tecnici areniani, con i costumi del premio Oscar Emi Wada, da poco scomparsa, le luci di Paolo Mazzon, i movimenti coreografati da Maria Grazia Garofoli e la partecipazione del coro di voci bianche A.d’A.Mus. diretto da Marco Tonini. Repliche: 10, 13, 19, 26 agosto, 2 settembre.
Ulteriori informazioni: www.arena.it – Facebook – Twitter – Instagram – YouTube.
Photo: Ennevi