L’Arena di Verona risponde ad Angel Blue sul caso blackface
Pubblichiamo il comunicato con cui La Fondazione Arena di Verona risponde al soprano statunitense Angel Blue, che ha deciso di non prender parte al 99° Opera Festival nel ruolo di Violetta in Traviata. Un rifiuto per protestare contro il cosiddetto “blackface” (il volto colorato di nero) a cui si sono sottoposte Anna Netrebko e Liudmyla Monastyrska nella produzione di Aida con la regia di Franco Zeffirelli.
La vocazione principale di Fondazione Arena di Verona è sempre stata creare pace mediante lo sviluppo della musica e dell’arte. La cultura costruisce ponti. La produzione in corso di Aida è stata rappresentata per la prima volta nel 2002, 20 anni orsono, e da allora riproposta in numerose edizioni del Festival. Pertanto, l’affermazione che l’attuale allestimento di Aida sia “recente”, non è corretta.
La Stagione 2022 e quindi la produzione di Aida sono state annunciate nel settembre 2021. L’accordo tra Fondazione Arena di Verona e Angel Blue, rappresentata dalla sua agenzia, è stato raggiunto quasi un anno fa, come per quasi tutti gli altri cantanti impegnati nel Festival. La prima di Aida della Stagione 2022 ha avuto luogo il 18 giugno. Pertanto, le caratteristiche di questa produzione erano ben note quando Angel Blue si è impegnata consapevolmente a cantare all’Arena di Verona.
Tutti i Paesi hanno radici diverse e la loro struttura culturale e sociale si è sviluppata attraverso percorsi storico-culturali differenti. Sullo stesso argomento la sensibilità e l’approccio possono essere molto diversi tra loro nei diversi angoli del mondo; spesso si arriva ad una idea condivisa solo dopo anni di dialogo e comprensione reciproca. Non abbiamo alcun motivo, né alcuna volontà, di offendere e disturbare la sensibilità di alcuno. Raggiungiamo con vive emozioni persone provenienti da diversi Paesi, da contesti religiosi differenti, ma per noi tutte le persone sono uguali. Crediamo nel dialogo, nello sforzo di comprendere il punto di vista altrui, nel rispetto degli impegni artistici presi.
Angel, noi e il pubblico areniano ti aspettiamo fiduciosi, sarà l’occasione di dialogare in modo costruttivo e concreto partendo proprio dalle tue riflessioni. Il mondo digitale non crea la stessa empatia che solo il contatto diretto riesce a determinare: proprio come in Teatro. Le contrapposizioni, i giudizi, le categorizzazioni, la mancanza di dialogo non fanno altro che alimentare una cultura del conflitto che noi rifiutiamo totalmente. Ed auspichiamo che tutti lavorino per non alimentare divisioni.