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L’84° Maggio Fiorentino riprende alla Pergola Le nozze di Figaro con la regia di Jonathan Miller 

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Terzo appuntamento operistico per l’84º Festival del Maggio Fiorentino: sabato 7 maggio alle ore 19, il maestro Theodor Guschlbauer, alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio, sul podio del Teatro della Pergola per la prima recita di Le Nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart una delle opere liriche più celebri, amate e rappresentate al mondo. La regia, nello storico allestimento di Jonathan Miller messo in scena con la direzione di Zubin Mehta proprio alla Pergola per il 55° Festival, nel giugno del 1992 – poi riproposta al Teatro Comunale nel 2010 sempre con Mehta sul podio – è ripresa oggi da Georg Rootering. Le scene essenziali e figurative sono di Peter J. Davison, i costumi in stile d’epoca di Sue Blane e le luci sono curate da Emanuele Agliati.  Proprio al Teatro della Pergola, ebbe luogo il 12 giugno 1788, la prima rappresentazione dell’opera in Italia dopo il debutto al Burgtheater di Vienna nel 1786. Al Maggio, a partire da 1937, in differenti produzioni fino al 2019, questa è la nona volta che l’opera mozartiana viene messa in cartellone.

In locandina una importante compagnia di canto con Alessandro Luongo nel ruolo del  Conte di Almaviva, Kirsten MacKinnon come La contessa di Almaviva, Luca Micheletti nel ruolo di Figaro, Benedetta Torre in quello di Susanna e Serena Malfi in quello di Cherubino; Fabio Capitanucci è Don Bartolo, Paolo Antognetti è Basilio. Completano il cast Carmen Buendìa che è Marcellina, Antonio Garés che è Don Curzio, Rosalia Cìd è Barbarina, Davide Piva è Antonio. Sarina Rausa e Nadia Pirazzini sono le due contadine.  Il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini.
Altre tre le recite previste: l’11 maggio alle ore 19, in sostituzione della recita originariamente programmata per il 19 maggio, il 14 maggio alle ore 15:30 e il 15 maggio, sempre alle ore 15:30.

Per il ciclo “Oltre il sipario”, conferenze sulle opere del Festival, venerdì 6 maggio alle ore 18, il musicologo Maurizio Biondi parlerà dell’opera. L’incontro si svolgerà nel Foyer di galleria del Teatro del Maggio con la partecipazione dei cantanti e dei pianisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.

Grazie alla Fondazione CR Firenze, la recita dell’ 11 maggio è in vendita con uno sconto del 50% sui biglietti di ogni settore.

Il maestro Theodor Guschlbauer, che torna a poche settimane dal suo concerto alla Sala Mehta del 6 aprile, ha debuttato al Maggio nel 1971, come dice lui stesso: “In effetti molto prima che io dirigessi un’opera completamente a me affidata, cosa che avvenne nel settembre del 2000 quando diressi al Comunale Die Zauberflöte di Wolfgang Amadeus Mozart, per la regia di Julie Taymor, debuttai sul podio al posto di Claudio Abbado per dirigere l’ultima recita di Cenerentola di Rossini, con Teresa Berganza. Ero assistente di Abbado per le prove ed ero al clavicembalo; fu impossibilitato a dirigere perché aveva un impegno e quindi lo sostituii. Sono passati cinquant’anni da allora e ne conservo sempre dei bellissimi ricordi”.
“Sono molto contento di dirigere di nuovo al Maggio  – riprende il maestro Guschlbauer – perché considero questa Orchestra davvero meravigliosa. In questa occasione poi ho “scoperto” un Coro fantastico. Quest’allestimento storico di Miller è pulitissimo, molto bello e permette una lettura chiarissima della trama dell’opera che funziona come un perfetto ingranaggio e che noi, desidero sottolinearlo, eseguiamo integralmente quindi senza alcun taglio. Tutta la compagnia di canto è straordinaria, sia vocalmente che come presenza scenica; sono infatti anche dei bravissimi attori molto, molto credibili e molto ben bilanciati tra loro. Sono, sì,  molto soddisfatto! A proposito dell’opera in sé, che ho diretto moltissime volte, rimango molto legato alla tradizione viennese nell’esecuzione: tuttavia rispetto a due maestri come Karl Böhm o Bruno Walter la affronto con un piglio più rapido e moderno”.

La regia di Miller, capace di muovere con precisione il complesso ingranaggio dei giochi e degli equivoci fu accolta subito da un grande successo e dopo essere stata portata al Teatro Comunale nel 2010 con altrettanto grande successo è ora ripresa da Georg Rootering : “Sono molto onorato di poter lavorare a questa particolare produzione” ha affermato Rootering nel corso di una sua analisi “a cui sono particolarmente legato perché fu il mio primo impegno come assistente di Jonathan Miller a Vienna. L’allestimento è caratterizzato dal tipico humor inglese e dalla tipica intelligenza che distinguono Miller, e in scena vedremo un’ambientazione basata sul tempo in cui l’opera stessa è stata scritta: ci saranno colori caldi e costumi magnifici, anche per cercare di capire come l’opera potesse ‘apparire’ al tempo in cui debuttò sulle scene viennesi. Sono molto felice di poter fare questa ripresa e dopo il periodo di lunghi stop imposti dal Covid poter offrire al pubblico, insieme al fantastico cast e al Coro e all’Orchestra, questa grande commedia”.

L’opera
Correva l’anno 1786 e il 1º maggio debuttava al Burgtheater di Vienna il primo dei tre capolavori realizzati da Mozart in collaborazione con Lorenzo Da Ponte: Le nozze di Figaro. Il soggetto, tratto dal ben noto Le mariage de Figaro, vergato da Beaumarchais nel 1778, è particolarmente congeniale a Mozart per situazioni e personaggi in gioco che si prestano a un’indagine psicologica in musica senza eguali prima di allora. La partitura è segnata fin dalle primissime battute da una prorompente vitalità: le note iniziali dell’ouverture ci trascinano nella folle journée di Figaro e compagni e da lì in poi la musica acquista un potere tale da diventare essa stessa azione attraverso colpi di scena, travestimenti, tranelli, mancate promesse, rivelazioni inaspettate, amori che provocano turbamento, ma anche nostalgia e tormento, fino al conciliante finale del quarto atto che ristabilirà l’armonia e l’ordine delle cose.

Ulteriori informazioni: www.maggiofiorentino.it

Photo: Gianluca Moggi

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