La sua voce è risuonata all’inizio del concerto che il 7 dicembre scorso ha aperto questa singolare stagione del Teatro alla Scala di Milano. A Mirella Freni, straordinaria protagonista della scena lirica internazionale, della quale il prossimo 9 febbraio ricorrerà il primo anniversario dalla scomparsa, è dedicato un bel progetto voluto dalla figlia Micaela Magiera e dalla regista e coreografa Valentina Escobar. Si tratta della pagina Facebook “Omaggio a Mirella Freni”, un’iniziativa di cui abbiamo già riferito, un itinerario nell’arte ma forse più, nell’umanità e negli affetti del grande soprano. Un viaggio partito nel maggio scorso con tante immagini inedite dell’artista e che si è arricchito nel tempo dei contributi di tanti, coinvolgendo più generazioni, ritrovando il suo pubblico e le persone che hanno lavorato con lei, ma anche tanti giovani che magari non hanno mai avuto l’occasione di ascoltarla dal vivo.
Tutto questo “nel modo più poetico e vitale possibile”, come spiega Valentina Escobar. Tra i contributi più significativi, quelli dell’archivio fotografico della Scala e del Teatro Regio di Torino “che – dice ancora Escobar – ci hanno dato il permesso di pubblicare le foto di Mirella Freni: è stato emozionante come aprire una parte del nostro cuore. Il teatro, per noi che ci lavoriamo come per chi lo vive da spettatore, è una parte fondamentale della nostra vita”. “Al gruppo – ha detto Micaela Magiera in una recente intervista a Francesca Pedaci – sono arrivate tantissime testimonianze di colleghi e altre persone che hanno lavorato con la mamma come sarte, truccatrici… testimonianze commoventi: la mamma era di una incredibile umanità nei confronti di tutti e di questo sono orgogliosa”.
Rivedere gli scatti di una importante carriera è un modo originale per rendere omaggio a una stella di prima grandezza, ma anche per ripercorrere le tappe della storia dell’interpretazione operistica degli ultimi decenni, che hanno visto Mirella Freni al fianco di altri celebri protagonisti del panorama musicale. È noto che Karajan una volta disse: “Se fossi un cantante, vorrei cantare come la Mirella!”. Tutti sappiamo del suo profondo legame d’amicizia, nonché della sua intesa artistica, con il concittadino Luciano Pavarotti, ma scorrendo le foto – e i video – che la pagina Facebook mette a disposizione, si incontrano tutti coloro che – come la Freni – hanno lasciato un segno indelebile nel teatro musicale della seconda metà del Novecento.
Non mancano rimandi a momenti problematici della carriera del soprano modenese, come la celebre Traviata scaligera del 1964, segnata da fischi e polemiche: “Fu uno shock – spiega Magiera – un inciampo della mamma dopo una bella ascesa. Un inciampo da cui però ha tratto un buon insegnamento: da quel momento, ha cominciato a dire, e lo ha detto per tutta la vita, che la grande carriera si fa coi no. I suoi allievi ne sono testimoni. In quel caso non era riuscita a rifiutare una parte prematura non tanto vocalmente quanto emotivamente”. Ma l’omaggio a Mirella Freni non restituisce solo l’immagine della diva: ci sono anche la donna e la mamma. “Per mia madre – spiega Micaela Magiera – tornare a casa, rientrare nella normalità, era la salvezza”. Una donna normale, insomma, anche brava cuoca: “Ricordo le prime tournée all’estero – dice ancora la figlia -: cantanti come Alva o Bruscantini venivano a casa per mangiare gli spaghetti e l’arrosto ripieno della Mirella”. “Delle sue interpretazioni – aggiunge – ricordo in particolare l’ultima, La Pulzella d’Orléans di Čajkovskij: la mamma ha deciso di perdere un anno della sua vita per studiarla in russo e debuttarla, riuscendo a renderne i movimenti come se fosse stata una ragazzina. Il regista Lamberto Puggelli, poi, è riuscito con pochi mezzi a rendere uno spettacolo meraviglioso”.
Link del gruppo ufficiale, autorizzato e sicuro per chiedere di iscriversi al progetto: https://www.facebook.com/groups/4329663287051147/
Photo credit copertina: Lelli e Masotti