Del verdiano Simon Boccanegra, Claudio Abbado aveva offerto negli anni ’70 un’edizione memorabile alla Scala. Un capitolo storico dell’interpretazione verdiana, rinverdito negli anni da altre versioni ancora più potenti e approfondite. Domenica 11 aprile, alle ore 10.00, Rai5 propone quella andata in scena al Teatro Comunale di Firenze nel 2002 con la regia di Peter Stein: l’ultima realizzata dal grande direttore milanese, e che segnò il suo ritorno dopo tante stagioni sul podio di una orchestra italiana.
Opera frammentaria, cupa, a tratti sperimentale, il Simone richiede un taglio unitario che ne armonizzi il clima composito e sfuggente. Alla guida dell’Orchestra del Maggio, Abbado vi imprime una continuità drammatica impressionante. La varietà inesauribile di tinte e dinamiche, gli abbandoni melodici e le esplosioni telluriche si fondono in una architettura poderosa e compatta. In più, aleggiano un senso dell’affresco storico e una pietas nei confronti dei personaggi che le prime versioni di Abbado non conoscevano.
Il cast non replica il miracolo delle recite scaligere, dove Abbado poteva disporre di calibri come Cappuccilli, Freni e Ghiaurov, ma è comunque efficace. Spicca fra gli altri, nel ruolo di Gabriele Adorno, l’ottima prova del compianto Vincenzo La Scola, di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario della prematura scomparsa. Dopo il debutto nel 1983 al Regio di Parma in Don Pasquale, il tenore siciliano era riuscito a disegnare una carriera internazionale che lo aveva portato in tutti i più grandi teatri del mondo. Il suo vasto repertorio (Donizetti, Bellini, Verdi, Puccini) si apriva anche al contemporaneo (Battiato) e alla musica leggera grazie alla collaborazione con Cliff Richard. Gli altri interpreti del Simone fiorentino sono Carlo Guelfi, Karita Mattila, Lucio Gallo e Julian Kostantinov. Regia televisiva di Carlo Battistoni.