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Roma, a Santa Cecilia Sardelli dirige Juditha Triumphans di Vivaldi

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Eclettico interprete del repertorio barocco, al quale affianca esuberanti e raffinate produzioni artistiche in ambito letterario e pittorico, Federico Maria Sardelli è ormai un habitué del podio di Santa Cecilia, ospite regolare della stagione da camera. Atteso, quindi, il consueto appuntamento con il direttore toscano alla guida dell’Accademia Barocca e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia il 24 novembre (Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli ore 20.30) per un appuntamento con la musica di Antonio Vivaldi. Il “prete rosso” è ambito di ricerca e approfondimento del lavoro di Sardelli che costantemente propone al pubblico prime esecuzioni in epoca moderna di questo prolifico compositore. Non tradisce le aspettative il programma odierno, dedicato all’unico superstite dei quattro oratori vivaldiani, del quale ci è giunta la partitura: Juditha Triumphans liberamente ispirato alla vicenda biblica di Giuditta, eroina che si impegna a salvare la propria città assediata dall’esercito assiro e ormai giunta allo stremo. Ricco di colori timbrici e ritmo travolgente, già l’inizio del brano riporta l’ascoltatore a un’epoca lontana in cui la magnificenza barocca della Venezia settecentesca esplode incontenibile. Solisti vocali sono Ann Hallenberg, Juditha, Vivica Genaux, Holofernes, Giorgia Rotolo, Vagaus, Rui Hoshina, Abra, Francesca Ascioti, Ozias.

E mentre Sardelli prosegue inesausta la sua attività di musicista sui migliori palchi internazionali, è in uscita il 25 novembre il suo nuovo libro Il volto di Vivaldi: edito da Sellerio in La Nuova Diagonale, è un’investigazione critica e curiosa sul vero volto del grande musicista tra pittura, musica e storia, che vede Federico Maria Sardelli ritornare a quell’attività investigativa, quasi sherlockiana, che aveva contraddistinto L’affare Vivaldi e che oggi si pone l’obiettivo di rispondere al quesito: che volto aveva davvero Vivaldi? La complessa risposta si svela in un appassionante studio iconografico sui vari ritratti del Prete Rosso, tassello ancora mancante di una riscoperta solo recente di un compositore che, paradossalmente, pur essendo oggi fra i più popolari ed eseguiti al mondo, per lunghi secoli è stato dimenticato tanto da scomparire. Ma se, della sua produzione musicale e della sua biografia, si ha finalmente oggi un quadro piuttosto chiaro, l’iconografia rimane ancora trascurata poiché la ricerca è stata sbilanciata sempre verso l’aspetto musicologico. A colmare questo vuoto s’inserisce quindi Sardelli, discutendo tutti i ritratti di Vivaldi, da quelli autentici, a quelli incerti, agli inverosimili o ai falsi. Lo studioso mette in guardia dalle incrostazioni ideologiche che si sono sovrapposte alle immagini e che hanno portato lontano dal senso originario di quelle opere, e s’interroga sui ritrattisti, sulla loro attendibilità, sulle tecniche di pittura utilizzate, su una lettura di questi reperti contestualizzata nel loro momento storico. Il risultato è un’opera erudita, sottilmente polemica, di grande interesse per le vicende biografiche ripercorse attraverso l’analisi dei ritratti di Vivaldi, avvincente e accattivante per il fascino dell’indagine storica, artistica e musicologica. Un’appassionante caccia all’identikit, da parte di uno dei massimi esperti al mondo del compositore veneziano, accompagnata da un imponente apparato iconografico.

Ulteriori informazioni: www.santacecilia.it

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