A un anno dalla scomparsa (25 ottobre 2020), Rai Cultura ricorda il soprano Rosanna Carteri con un ciclo di opere in onda ogni domenica di ottobre alle 10.00 su Rai5. Dopo l’edizione della Rondine di Puccini dal San Carlo di Napoli del 1958, trasmessa domenica scorsa, il secondo appuntamento è con la storica edizione del 1955 della Traviata di Verdi diretta da Nino Sanzogno in onda domenica 10 ottobre sempre alle ore 10.00. Protagonisti dell’opera, oltre alla Carteri (Violetta Valéry), Nicola Filacuridi (Alfredo Germont), Gilda Capozzi (Annina), Loretta Di Lelio (Flora Bervoix), Carlo Tagliabue (Giorgio Germont). Regia di Franco Enriquez.
Nata a Verona il 14 dicembre 1930, Rosanna Carteri debuttò sulle scene giovanissima, a 19 anni, come Elsa nel Lohengrin (Terme di Caracalla). Durante la sua rapida e breve carriera, fu la prima interprete di opere di Pizzetti (Ifigenia, Il calzare d’argento) e la prima interprete europea di Guerra e pace di Prokof’ev. Carteri si segnalò quindi per l’interpretazione della Cecchina di Piccinni alla Piccola Scala, divenendo nel corso degli anni Cinquanta una delle specialiste più rinomate dei personaggi di Mimì e Liù, interpretati alla Scala e in alcuni fra i principali teatri internazionali.
Tra le tappe più importanti della sua carriera si segnalano Desdemona nell’Otello diretto da Furtwängler a Salisburgo (1952), il debutto nel Faust a Chicago (1955), La rondine al San Carlo di Napoli (1957/58), Elena nella Donna del lago (Maggio Musicale Fiorentino, 1959). Non convinse molto come Gilda in Rigoletto alla Scala accanto a Warren e Di Stefano, anche se Eugenio Gara espresse un giudizio critico favorevole. La Carteri emerse inoltre come Norina in Don Pasquale, Adina nell’Elisir d’amore e Violetta in Traviata. Si ritirò dalle scene nel 1966 a soli 36 anni.
L’avvenenza e la bella presenza scenica, l’autorevolezza dell’attrice, la pregnanza della voce, l’estensione dal do sotto il rigo fino al re sopracuto, oltre alla cura dello stile, furono i connotati vocali e artistici più peculiari del soprano veneto. La pur brillante carriera non fu forse pari alle sue qualità e ai suoi meriti, anche perché Rosanna Carteri tentò a un certo punto la via del lirico spinto, cimentandosi persino con il ruolo di Tosca. Memorabile resta la sua Liù nella Turandot scaligera con la Nilsson e Di Stefano (1958).