Una front line di voci al top di nuovo a Napoli per un paio di grandi eventi d’opera all’aperto da piazza del Plebiscito, ancora una volta con titoli scelti dal repertorio nazional-popolare e al solito in forma di concerto con microfoni e le compagini artistiche di casa, un omaggio con tre tenori (Francesco Meli, Javier Camarena e Francesco Demuro) per ricordare il mitico Enrico Caruso a cent’anni dalla morte e una vetrina anche per la Compagnia di Balletto della Fondazione, accanto a proposte sinfoniche e corali in calendario dal prossimo 25 giugno e fino all’autunno entro un’ampia rete di siti d’elezione della Regione Campania.
In testa dunque, fra le proposte in programma per il Teatro San Carlo con Regione Lirica edizione seconda, il ritorno delle super dive Elīna Garanča (Carmen), Anna Netrebko (Leonora) e Anita Rachvelishvili (Azucena) divise fra il capolavoro di Bizet (il 25 giugno) con la direzione di Dan Ettinger e il Trovatore di Verdi (il 15 luglio) diretto da Marco Armiliato, unitamente alle voci maschili del tenore Jean-François Borras per Don José, di Mattia Olivieri per Escamillo, Yusif Eyvazov per Manrico e del baritono Luca Salsi per il Conte di Luna. Inoltre, fra le iniziative migliori, il Requiem di Mozart diretto da José Luis Basso al Duomo di Napoli e la Cantata a destinazione cinematografica Aleksandr Nevskij di Prokof’ev (il 7 luglio) riletta dal direttore musicale Juraj Valčuha unitamente alla Suite n. 2 dal balletto Spartacus di Khachaturian.
Ad ogni buon conto, al di là delle stelle dell’opera, sono state cancellate tutte le ospitalità straniere (vale a dire niente grandi solisti, né prestigiose orchestre) per privilegiare piuttosto, in conto e conseguenza dei risvolti pandemici, gli organici interni e i nomi italiani secondo quanto annunciato dal sovrintendente e direttore artistico del Lirico di Napoli, Stéphane Lissner, presentando su piattaforma Webex la locandina sostenuta dal Governatore Vincenzo De Luca per l’estate 2021, ieri in videoconferenza stampa riservata ai giornalisti, accanto al Rettore Unina Matteo Lorito e, da altra postazione, al Direttore generale per le politiche culturali e il turismo della Regione Campania Rosanna Romano. Conferenza stampa, va detto, piuttosto tribolata per problemi di emittenza dal Teatro, con audio impossibile e a strappi (fra le ripetute lamentele dei colleghi, anche il divertente commento “Mi collego con la sonda Perseverance su Marte, si sente meglio”), audio poi reso fortunatamente intelligibile nei contenuti grazie al successivo caricamento di una migliore ripresa sulla pagina Facebook della Fondazione.
Ribadite l’importanza della missione sociale e l’efficacia della collaborazione con il polo universitario di Napoli, sia pur scivolando per un attimo sulla denominazione della Fondazione che oggi dirige confondendola con la Scala di Milano, da lui governata dal 2005 al 2015, Lissner ha voluto sottolineare il raggio maggiormente ambizioso del progetto di quest’anno giocato sull’uscita dagli spazi negati dalla pandemia e, al contempo, i tre punti di forza individuati nei vertici delle tre diverse compagini artistiche interne al San Carlo: ossia, Valčuha per l’Orchestra, Clotilde Vayer, nuova direttrice della Compagnia di Balletto subentrata dal corrente mese di aprile all’étoile Giuseppe Picone, e il parimenti neo nominato Maestro del Coro José Luis Basso, argentino, bravissimo, già alla testa del Coro sancarliano negli anni 1994-1996, dal 2014 in pari ruolo all’Opéra di Parigi.
Oltre al ritorno della lirica all’aperto in forma di concerto in quel che fu il Largo di Palazzo, il format regionale prevede dunque iniziative di decentramento assegnate alle proprie masse artistiche nei luoghi di interesse storico-artistico e a vocazione turistica, fino al 16 settembre entro la cosiddetta “Stagione diffusa”. Il 29 giugno a Summonte, e in seconda battuta il 1° luglio nelle Ville Vesuviane del Miglio d’Oro, Basso darà forma ai Carmina Burana di Orff nella versione per soli, coro, due pianoforti e percussioni; l’ 11 e 17 luglio, rispettivamente al Real Sito borbonico di Carditello e all’aperta della Reggia di Caserta, la Compagnia di Balletto del Teatro proporrà invece in soluzione di estratti “Da Petipa a Nureyev”. Poi, fra luglio e settembre, concertone su musiche da film affidate alla bacchetta di Maurizio Agostini fra Teatro Romano di Benevento, Abbazia del Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi, Carditello, Parco Archeologico dei Campi Flegrei e Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere. E c’è anche posto per un violinista in termini di stile ancora in erba, il salernitano poco più che ventenne Gennaro Cardaropoli, solista al fianco dell’Orchestra sancarliana e con Valčuha sul podio all’Aperia della Reggia di Caserta.
Lungo i “Percorsi del Sacro” si snoderanno infine, in autunno, altri appuntamenti, con tappe nella Cattedrale di Napoli in occasione delle celebrazioni di San Gennaro (il 19 settembre, con la Cantata per soli, coro e organo di Gaetano Manna) e del citato Requiem di Mozart (portato anche al Duomo di Salerno) sempre diretto da José Luis Basso.
Quanto alla possibilità di rivedere un allestimento al chiuso e in forma scenica, incrociando le dita e le disposizioni del Governo sulle riaperture al pubblico dei teatri, dal 25 al 31 luglio sarebbe in calendario l’Elisir d’amore di Donizetti nella divertente versione balneare ridisegnata dalla regia di Damiano Michieletto con scene di Paolo Fantin, direzione di Riccardo Frizza e costumi (da mare) di Silvia Aymonino. Nel cast, il ventiseienne spagnolo Xabier Anduaga (Nemorino) al suo esordio partenopeo, Rosa Feola (Adina), Nicola Alaimo (Dulcamara).
In copertina: Anna Netrebko, Anita Rachvelishvili, Elīna Garanča