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Il grande direttore olandese Bernard Haitink si è spento a 92 anni

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Bernard Haitink, uno dei più importanti direttori d’orchestra del nostro tempo, è morto ieri 21 ottobre, all’età di 92 anni, nella sua casa di Londra. Direttore principale della Royal Concertgebouw Orchestra per 27 anni, ex direttore musicale della Royal Opera House di Londra e del Festival di Glyndebourne, direttore principale della London Philharmonic Orchestra e della Chicago Symphony Orchestra, e direttore di oltre 450 registrazioni, lascia una eredità immensa.

Era nato ad Amsterdam il 4 marzo 1929. Dopo gli studi di violino e direzione d’orchestra al Conservatorio di Amsterdam, seguì i corsi di Ferdinand Leitner alla Radio Unie olandese. Agli inizi, sulla via tracciata da suoi illustri predecessori alla Royal Concertgebouw Orhestra, come Mengelberg e van Beinum, sembrò che la carriera artistica di Haitink dovesse radicarsi quasi esclusivamente nel repertorio sinfonico, dove peraltro ha avuto modo di mettersi in luce come grande interprete del repertorio di Beethoven, Brahms, Bruckner e Mahler. Invitato nel 1972 a Glyndebourne, in qualità di direttore artistico della London Philharmonic Orchestra, dal 1969 debuttò nel teatro d’opera dirigendo Il ratto dal serraglio di Mozart. L’affermazione fu tale che fu invitato anche negli anni successivi, dirigendo fra le altre opere quali Il flauto magico, La carriera di un libertino, Don Giovanni, Così fan tutte, Fidelio, Il cavaliere della rosa.

L’assunzione da parte di Haitink della direzione musicale del Festival di Glyndebourne contribuì al rilancio di quella manifestazione britannica sul piano internazionale, anche per le energie profuse dal maestro sul piano delle scelte artistiche e della gestione manageriale. Nel teatro mozartiano si è particolarmente posta in evidenza l’esperienza acquisita da Haitkin nella sua attività al Concertgebouw. Come direttore d’opera, Haitink privilegiava il rilievo alle linee strutturali ma era altresì un efficace coordinatore nel rapporto fra orchestra e palcoscenico, mai imponendo una visione esclusivamente sinfonica dei lavori affrontati. Grazie alla sua esperienza giovanile di violinista, le sezioni degli archi erano quelle nell’orchestra che raggiungevano una più rotonda pastosità di suono, effondendosi, specie nel teatro mozartiano, in un fraseggio sensibile e duttile, sempre variegato.

Bernard Haitink si dedicò con passione anche alle orchestre giovanili, offrendo una preziosa occasione di crescita a generazioni di giovani musicisti: direttore musicale della European Union Youth Orchestra, ha diretto con regolarità la Gustav Mahler Jugendorchester. Il Festival di Lucerna gli affidò la stagione successiva alla scomparsa di Claudio Abbado, prima di giungere alla nomina di Riccardo Chailly. Bernard Haitink ha realizzato una vasta discografia per Philips e Decca.
Austero e introspettivo, Haitink non appariva frequentemente sui media. Era però seguito con venerazione dal pubblico di tutto il mondo e i suoi concerti costituivano gli eventi più attesi dei principali festival internazionali.

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