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Al Festival Verdi di Parma, Michele Mariotti dirige Simon Boccanegra

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Al XXI Festival Verdi debutta Simon Boccanegra, eseguito in forma di concerto al Teatro Regio di Parma sabato 9 ottobre 2021, ore 20.00, con replica sabato 16 ottobre 2021, ore 20.00, in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna, con la direzione musicale e la concertazione di Michele Mariotti sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Comunale di Bologna, maestro del coro Gea Garatti Ansini.

Protagonisti Igor Golovatenko (al debutto nel ruolo di Simon Boccanegra e per la prima volta al Teatro Regio e al Festival Verdi), Angela Meade (al debutto nel ruolo di Amelia Grimaldi e per la prima volta al Teatro Regio e al Festival Verdi), Riccardo Della Sciucca (al debutto nel ruolo di Gabriele Adorno e per la prima volta al Teatro Regio e al Festival Verdi), Michele Pertusi (Jacopo Fiesco), Andrea Pellegrini (Pietro, per la prima volta al Festival Verdi), Sergio Vitale (al debutto nel ruolo di Paolo Albiani e per la prima volta al Festival Verdi), Federico Veltri (Capitano dei balestrieri, già allievo dell’Accademia Verdiana, per la prima volta al Teatro Regio e al Festival Verdi), Alessia Panza (Ancella di Amelia, già allieva dell’Accademia Verdiana, per la prima volta al Teatro Regio e al Festival Verdi).

Live su Operastreanig.com
Simon Boccanegra sarà trasmesso in diretta operastreaming.com, sabato 9 ottobre 2021, ore 20.00, inaugurando il nuovo cartellone del primo portale online gratuito dedicato all’opera lirica in Italia. Il progetto triennale, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato in collaborazione con Edunova e Università di Modena e Reggio Emilia, è nato per divulgare e diffondere la passione per la musica e la bellezza dell’opera lirica, per rendere fruibile a tutti lo spettacolo, soprattutto a chi non può assistervi dal vivo, attraverso una ricca programmazione di trasmissioni video realizzate nei principali teatri ed enti lirici della Regione, territorio di tradizione musicale e di produzione operistica di prestigio internazionale.

L’opera
Opera politica, dai toni cupi, in un prologo e tre atti, Simon Boccanegra ha faticato a imporsi tra i lavori del grande repertorio verdiano: al suo debutto, avvenuto nel 1857 al Teatro La Fenice di Venezia nell’originaria versione composta su libretto di Francesco Maria Piave, riscosse un clamoroso insuccesso. Come spiega Giuseppe Martini, le ragioni dell’insuccesso, oltre alla difficoltà di Giuseppe Verdi di seguire la progressione del lavoro di Piave, trovandosi in quegli anni a Parigi, sono da rintracciarsi nel “colore dell’opera, che tutti giudicarono lugubre e severo, con melodie non memorabili e un insieme che non fa subito colpo”. Un “tavolo che tentenna”, così la definì Arrigo Boito, al quale Verdi commissionò una revisione del libretto. Nonostante il successo della versione definitiva, inaugurata nel 1881 al Teatro alla Scala, l’opera rimase parzialmente sconosciuta per diverso tempo e fu riscoperta e consacrata nel grande repertorio verdiano soltanto nel Novecento, a seguito dell’allestimento di Giorgio Strehler alla Scala nel 1971 con la direzione di Claudio Abbado.

La vicenda umana e politica di Boccanegra, doge di Genova, che conosce il successo politico nel momento in cui viene a scoprire la morte della donna che ama, è in realtà un dramma della solitudine: “La solitudine del potere che logora. Quella di un uomo, un corsaro, per il quale il mare era tutta la vita e che voleva solo navigare libero. Ma, suo malgrado, si ritrova doge. E deve fare i conti con la solitudine di un (vero) leader. Acclamato dal popolo, ma solo. Solo a piangere, a gridare pace mentre i genovesi sono accecati dall’odio e si scagliano uno contro l’altro” – spiega Michele Mariotti, che torna a dirigere Simon Boccanegra per la seconda volta dopo quattordici anni: “Era il 2007 e inauguravo la stagione del Teatro Comunale di Bologna, di cui poi sono stato direttore musicale – e oggi ritrovo con piacere orchestra e coro qui a Parma, quasi a chiudere un cerchio. Era il mio primo Verdi. Primo di molti. Ma da allora non ho più diretto Simone. Quattordici anni di vita. Tanto che in questi mesi non mi sono limitato a un ripasso, ma ho ristudiato completamente l’opera. E ho voluto una partitura nuova, senza segni”. La scelta di dirigere l’opera in forma di concerto ben si concilia con un’opera di grandi sfumature e raffinatezze sonore e interpretative come Simon Boccanegra, che esige una grande cura del dettaglio, ma è al tempo stesso per Michele Mariotti una “doppia sfida, stimolante, perché noi interpreti dobbiamo sostituirci alla regia, restituendo attraverso i recitativi e il ritmo dell’esecuzione tutta la teatralità della partitura”.

Prima che si alzi il sipario
Il compositore, lo stile, la genesi delle opere, i capolavori letterari che ne hanno ispirato la produzione sono alcuni dei temi approfonditi da Giuseppe Martini in Prima che si alzi il sipario, ciclo di incontri di presentazione delle opere in programma al Teatro Regio: Simon Boccanegra martedì 5 ottobre 2021, ore 17.00, con la partecipazione dei giovani cantanti del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, coordinati da Donatella Saccardi, che ne interpreteranno i brani più celebri.

Ulteriori informazioni: https://www.teatroregioparma.it/

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