Anche la Francia ha chiuso i suoi teatri e il dilagare della pandemia sta provocando gli effetti che sappiamo. Ma nel Principato di Monaco l’arte e la musica non si fermano. Certo le conseguenze del Covid-19 hanno spinto l’Opéra di Monte-Carlo a rivedere, se non i programmi, almeno le modalità di ricezione che hanno imposto scelte strategiche pur di salvare il nuovo allestimento di Carmen di Bizet che, in accordo col Governo Monegasco, andrà comunque in scena nei grandi spazi del Grimaldi Forum-Salle des Princes il 20, 22 e 24 novembre prossimi, rispettivamente alle 18.30, alle 15 e alle 18.30. Al momento, purtroppo, non è previsto alcuno streaming.
Consci che raggiungere il Principato non sarebbe stato facile, neanche dalla vicina Italia, tutti i biglietti acquistati sono stati rimborsati. Così, per le due recite in programma, il pubblico sarà composto solo da cittadini del Principato, da residenti che potranno per di più accedere gratuitamente allo spettacolo, previa prenotazione. Davvero un bel gesto e un sentito omaggio alla cittadinanza, per farla sentire vicina al proprio teatro e per non far perdere, a chi ha lavorato a questa produzione, l’entusiasmo con il quale si è preparato lo spettacolo e si è pensata una stagione che si inaugura all’insegna di appuntamenti che, come già abbiamo avuto modo di illustrare al momento in cui è stata annunciata, si presenta fra le più interessanti degli ultimi anni (qui l’articolo)
Per il nuovo allestimento di Carmen, firmato da Jean-Louis Grinda, illuminato direttore dell’Opéra di Monte-Carlo ma anche affermato regista (esattamente un anno fa, sullo stesso palcoscenico, si applaudiva la sua romanticissima messa in scena di Lucia di Lammermoor), non si è voluto soffermarsi sui consueti cliché che caratterizzano il personaggio della protagonista. Nell’immaginario collettivo Carmen è una donna che ha sete di libertà e con la sua passionalità domina Don José, vittima innocente della “femme fatale”. Ma Grinda sottolinea che Carmen “non è una prostituta, ma una ragazza che si innamora appena respira. Non chiede niente a nessuno e tanto meno a Don José, un ragazzo violento che ha dovuto rifugiarsi nell’esercito a seguito di una rissa nel suo villaggio. Carmen sarà vittima della sua violenza possessiva, questa è la verità. Una giovane donna assassinata semplicemente perché ama e non può farci niente. Quindi sì, Carmen è fatale in quanto brucia chi la tocca mentre essa stessa si consuma. È una donna dionisiaca su cui incombe la fatalità, la stessa fatalità che incombeva su Elena di Troia…Nessuno sfugge a Carmen, nemmeno lei!”.
Per dar vita a questo pensiero registico, lo spettacolo di Grinda, in coproduzione con il Théâtre du Capitole de Toulouse e l’Opéra di Marsiglia, si avvarrà di un team che spesso lo affianca, con scene di Rudy Sabounghi, costumi di Rudy Sabounghi e Françoise Raybaud Pace, luci di Laurent Castaingt, video di Gabriel Grinda e coreografie di Eugénie Andrin.
Sul palcoscenico ci sarà una compagnia di canto di tutto rispetto, con protagonista il giovane mezzosoprano francese Aude Extrémo, che già nel 2017 fu Venus nel Tannhäuser di Wagner che l’Opéra di Monte-Carlo propose nell’edizione in lingua francese. Ora, per la prima volta sulle scene, sarà Carmen. Lei stessa afferma che il personaggio possiede “qualcosa di molto misterioso, drammatico, tragico allo stesso tempo, soprattutto alla fine, e di qualcosa di estremamente giocoso, leggero, festoso e provocante. Ho considerato tutto questo e tutto ciò che rappresenta Carmen nell’immaginario collettivo per poi mettere il mio studio sul personaggio e le mie conoscenze sulle grandi interpreti del passato e del presente al servizio di una interpretazione che abbiamo costruito insieme al regista e ai miei colleghi, cercando emozioni e sfumature nuove”.
Don José sarà uno dei più affermati tenori francesi del momento, Jean-François Borras, già apprezzato a Monte-Carlo per le sue prove come Alfredo nella Traviata di Verdi e Des Grieux in Manon di Massenet e, più recentemente, come eccellente Faust nella Damnation de Faust di Berlioz. Nei panni di Escamillo il basso rumeno Adrian Sâmpetrean, mentre Micaëla il soprano francese Anaïs Constans. Il cast, anche nei ruoli di contorno, sembra scelto per garantire all’esecuzione quel rigore stilistico che, dal podio, è affidato alle cure musicali della bacchetta di Frédéric Chaslin alla guida dell’Orchestre Philharmonique di Monte-Carlo e del Coro dell’Opéra di Monte-Carlo.
La produzione, ricordiamo per ultimo, va in scena nell’ambito della annuale Festa Nazionale Monegasca, che vedrà anche la presenza, il 19 novembre, sempre al Grimaldi Forum-Salle des Princes, di Cecilia Bartoli, per uno dei suoi sempre acclamatissimi concerti-spettacolo in omaggio all’arte vocale del cantore evirato Farinelli: una serata di gala a inviti intitolata appunto “Farinelli e il suo tempo”, con musiche di Händel, Porpora, Hasse, Telemann e Vivaldi diretta da Gianluca Capuano alla testa del complesso barocco Les Musiciens du Prince-Monaco e con la presenza dell’attore e ballerino Xavier Laforge.
Una festa che si vuole comunque celebrare, all’insegna dell’arte e della musica che aiutano a star meglio in questi tempi bui. In tal senso, l’Opéra di Monte-Carlo, dall’alto della sua leggendaria tradizione, non si è certo tirata indietro.
Ulteriori informazioni: Opéra de Monte-Carlo
Photo credit: Patrice Nin