Parata di stelle della lirica per la nuova stagione dell’Opéra di Montecarlo

Jean-Louis Grinda apre la conferenza stampa online ricordando che il Covid-19 costrinse l’Opéra di Montecarlo a calare il sipario, a pochi giorni dalla prima, sulle scene già montate de Le Comte Ory di Rossini, spettacolo attesissimo e purtroppo annullato, ma che sarà fortunatamente ripreso, nel febbraio 2021, nell’ambito del prossimo cartellone appena presentato. Il cast vedrà sempre la presenza di Cecilia Bartoli come Contessa Adele e del tenore Maxim Mironov per prima volta nei panni del Conte Ory. L’allestimento, proveniente dall’Opernhaus di Zurigo, è firmato da Patrice Caurier e Moshe Leiser e la direzione affidata a Jean-Christophe Spinosi. Questo titolo rossiniano non è che uno dei tanti gioielli di una stagione che scopriamo da subito essere non solo una parata di stelle ma anche, in linea con le scelte sempre saggiamente operate da Grinda, sede di titoli mai fino ad oggi eseguiti nella splendida sala dorata di Garnier, all’interno dell’edificio del Casinò di Montecarlo.

Come ormai da alcuni anni, il cartellone si apre con un cine-concerto come omaggio al cinema d’autore, con la proiezione di un vecchio film muto proiettato con sottofondo musicale. L’iniziativa, anche questa volta in collaborazione con l’Institut Audiovisuel de Monaco, vedrà la proiezione del mitico film di Friedrich Wilhelm Murnau Nosferatu, eine Symphonie des Grauens con musiche di Jean-François Zygel. Per la festa nazionale monegasca del 19 novembre quest’anno non ci sarà la messa in scena di un’opera, bensì una serata di gala con Cecilia Bartoli, insieme al soprano Sofia Vinnik, al tenore Petr Nekoranec e al basso José Coca Loza, dedicata al barocco e al belcanto romantico con Les Musiciens du Prince-Monaco, ensemble strumentale monegasco che si è già costruito una fama internazionale solida, sia attraverso innumerevoli tournée (tante saranno anche le tappe concertistiche in Francia, Lussemburgo, Austria, Germania e Spagna previste fra la fine dell’anno in corso e la primavera del prossimo), sia con apprezzate incisioni discografiche. A guidare la serata sarà il direttore musicale del complesso, Gianluca Capuano, mentre a Jean-Louis Grinda sarà affidato il compito della mise en espace della serata.

Altro concerto con l’ensemble monegasco è previsto nel gennaio del nuovo anno, sempre all’insegna del belcanto, questa volta con il tenore messicano Javier Camarena, impegnato in un programma dedicato a Rossini, Zingarelli e Manuel Garcia padre. Sulla linea del belcanto si muove anche l’appuntamento di febbraio con arie e duetti d’opera del belcanto romantico italiano con il soprano Olga Peretyatko e il mezzosoprano Karine Deshayes dirette da Riccardo Frizza alla testa dell’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo. Ancora a febbraio 2021 è previsto il recital del basso-baritono Bryn Terfel con l’accompagnamento al piano di Annabel Thwaite e all’arpa di Hannah Stone.

Due sono i titoli del repertorio francese ospitati all’interno del cartellone. Il primo, celeberrimo, sarà Carmen di Bizet, proposta il prossimo novembre nel nuovo allestimento di Jean-Louis Grinda in coproduzione col Théâtre de Capitole de Toulouse e l’Opéra di Marseille. Sotto la direzione di Frédéric Chaslin ci sarà una compagnia di canto di tutto rispetto, con Aude Extrémo (Carmen), Jean-François Borras (Don José), Adrian Sâmpetrean (Escamillo) e Anaïs Constans (Micaëla). Sempre a Grinda sarà affidato, nel gennaio del 2021 il nuovo allestimento di Thaïs di Massenet, opera che manca dalle scene monegasche dal 1950 e che avrà come prestigiosa protagonista Marina Rebeka nel ruolo del titolo e Ludovic Tézier nei panni di Athanaël. Dirige Jean-Yves Ossence.

Prima di questo nuovo allestimento di Thaïs, l’anno in corso si concluderà con l’esecuzione in forma di concerto de I due Foscari di Verdi. Cast da capogiro: Placido Domingo (Francesco Foscari), Anna Pirozzi (Lucrezia Contarini) e Francesco Meli (Jacopo Foscari) diretti da Massimo Zanetti. Altra opera verdiana nel mese di marzo 2021, I Lombardi alla prima Crociata, in prima esecuzione locale (si arricchisce così la lista di titoli verdiani che in questi anni ha contraddistinto le scelte dell’attuale direzione artistica). L’allestimento è del Teatro Regio di Parma, firmato dal compianto Lamberto Puggelli. Sul podio Daniele Callegari, con una compagnia di canto che, accanto al Pagano di Stefan Kocán e all’Oronte di Arturo Chacón-Cruz, vedrà l’importante approccio del noto soprano Nino Machaidze al ruolo di Giselda.

A un altro divo, Ildar Abdrazakov, è affidata la parte del protagonista in Boris Godunov, che nell’aprile 2012 concluderà la stagione, con un cast di interpreti russi. L’opera di Musorgskij, che al suo primo apparire sulle scene monegasche nel 1912 ebbe come interprete il leggendario Feodor Chaliapin, basso-baritono che a Montecarlo aveva già dato vita nel 1910 alla prima assoluta del Don Quichotte di Massenet e che diverrà un beniamino del pubblico di questo teatro, verrà in questa occasione presentata per la prima volta nel Principato nella versione originale del 1869, il cosiddetto Ur-Boris, quello più scarno e intimamente concentrato sull’interiorità lacerata dello zar Boris, sulla fragilità del tiranno dinanzi ai fatti politici che opprimono la coscienza dell’uomo e lo rendono incapace di dominare gli eventi dinanzi a un potere che logora chi non è in grado di dominarlo. L’orchestra sarà diretta dal giovane direttore russo Konstantin Choudovski e l’allestimento di Jean-Romain Vesperini nasce in coproduzione con l’Opéra di Avignone.
La joie d’être étonné! (La gioia di essere stupiti!) è il titolo del breve editoriale con il quale Grinda presenta nella brochure la stagione, uno stupore che, scorrendo titoli e nomi del cartellone, conferma la solidità di una tradizione qualitativa in linea con la storia di questo leggendario teatro.

Ulteriori informazioni: Opéra di Montecarlo