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Il Liceu di Barcellona riapre con le piante al posto del pubblico

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Il mondo della musica classica si tinge di green. Lunedì 22 giugno il Gran Teatre del Liceu di Barcellona ha proposto un’iniziativa sicuramente di forte impatto estetico, poco ortodossa e, se vogliamo, a tratti discutibile. Come primo evento post lockdown, il direttore artistico del teatro Víctor Garcia de Gomar, in collaborazione con Eugenio Ampudia della Galería Max Estrella, artista nativo di Valladolid tra i più acclamati e inventivi della Spagna, ha messo in scena in diretta streaming il Concierto para el bioceno, uniche spettatrici presenti in sala 2.292 piante provenienti dai vivai della zona. L’insolita installazione, a cura di Blanca de la Torre, ha visto esibirsi sul palcoscenico del Liceu il quartetto d’archi UceLi Quartet, composto dai violini Yana Tsanova e Oleg Shport, la viola Claire Bobij e il violoncello Guillaume Terrail. L’ensemble ha suonato con pathos la struggente elegia del 1890 Crisantemi di Giacomo Puccini, i cui celebri temi musicali sono stati poi reimpiegati da Puccini, nel 1893, nel drammatico quarto atto di Manon Lescaut.

Stando alle parole di Ampudia, l’idea è nata dal voler analizzare il rapporto tra l’uomo e la natura, nonché gli impatti nel periodo della pandemia delle chiusure sugli spazi pubblici: mentre l’umanità è stata costretta a murarsi in casa e a rinunciare alla socialità, il mondo naturale si è fatto avanti lentamente occupando gli spazi un tempo appannaggio degli uomini. Più interessante la lettura che ne dà il direttore artistico del Liceu, insistendo sulla situazione surreale nella quale si sono trovati gli spettatori in questi mesi di Covid-19, “un pubblico privato della possibilità di essere pubblico” a causa dell’interruzione delle attività culturali.

L’operazione, dal valore fortemente simbolico, si inserisce nel dialogo tra teatro musicale e arti visive voluto da Víctor Garcia de Gomar, fautore della sinergia tra varie discipline artistiche, come preludio della nuova stagione 2020/2021 che prevede, tra gli altri, spettacoli iconici come il Tannhäuser di Robert Carsen, il balletto Onegin su coreografia di Boris Eifman o il ciclo schubertiano Winterreise associato a un’installazione del’artista giapponese Chiharu Shiota.

Al termine del concerto le piante, accompagnate da un certificato d’artista, sono state donate a medici, infermieri e operatori sanitari che, in questi mesi, hanno lottato strenuamente in prima fila contro il virus, come segno di ringraziamento e di fiducia nel futuro.

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