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Bartoli, Muti, Gergiev, Argerich e altri ospiti stellari al Ravello Festival 2020

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Nella mappa italiana delle stagioni concertistiche d’estate e lungo il solco della non facile ripresa dello spettacolo dal vivo post Covid si segnala, fra le più interessanti, la nuova locandina dello storico Festival di Ravello che quest’anno, con la sua 68ª edizione al via sabato 25 luglio dal palco mozzafiato sospeso fra cielo, mare e terra di Villa Rufolo, non solo allunga il passo rispetto alle recenti programmazioni, ma salta con bel coraggio in primo piano mettendo a segno scelte miratissime e nomi di alto rango, con ospiti stellari fin qui mai ospitati nella Città della Musica come Cecilia Bartoli, interprete di Händel e di altri autori accanto a Les Musiciens du Prince-Monaco, Riccardo Muti, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, Daniele Gatti sul podio dell’Orchestra Mozart. Inoltre, ci saranno due “Premi Abbiati” assegnati poche settimane fa, ossia l’immensa Martha Argerich e la formazione barocca dei Talenti Vulcanici, Valery Gergiev con la sua Orchestra del Mariinsky, altre bacchette di pregio (Iván Fischer, John Axelrod, Juraj Valčuha) e sette capitoli dedicati al grande jazz.

Una stagione che sorprende e che si deve, senz’altro, al forte rilancio di gestione saldamente sostenuto dalla Regione Campania e dal governatore Vincenzo De Luca oltre che dal Mibact, dal commissario straordinario della Fondazione, Almerina Bove, nonché dalla fresca nomina che riporta nuovamente in testa alla direzione artistica Alessio Vlad, entro un antico legame di affetto e consuetudini di famiglia con i luoghi dell’immaginato giardino di Klingsor wagneriano. A partire dalla metà degli anni Settanta e per quasi un ventennio è stato infatti il padre Roman Vlad, celebre compositore, pianista e musicologo di origini rumene, a firmare il glorioso Festival Wagneriano, consegnando poi gradualmente lo scettro al figlio Alessio, curatore di progetti e gemellaggi con la Chigiana, Fiesole e Bayreuth, membro del Consiglio d’Indirizzo, vertice artistico dal 2003 al 2006 e ancora nel biennio 2016- 2018.

In sintesi, queste le oltre venti proposte programmate fino al prossimo 13 settembre: d’obbligo, in apertura (il 25 luglio), il concerto dedicato all’appena scomparso Ennio Morricone con la Roma Sinfonietta diretta dal figlio Andrea secondo la linea di un passaggio di testimone iniziata dal padre di Ennio, trombettista.
Fra le accennate novità assolute, sarà presente a Ravello il maestro Riccardo Muti (1 settembre, all’Auditorium Oscar Niemeyer) con la Cherubini e la voce del soprano Rosa Feola, parimenti inedito è l’arrivo di Daniele Gatti sul podio della Mozart (5 settembre) per Schubert, Wagner, Mozart e particolarmente atteso sarà il battesimo a Villa Rufolo della diva Bartoli in “What passion cannot music raise”, progetto diretto da Gianluca Capuano con Les Musiciens du Prince (18 agosto, al Belvedere di Villa Rufolo, al costo unico di 50 euro) prodotto in collaborazione con i festival di Lucerna e di Salisburgo. Non meno graditi saranno i ritorni della pianista Beatrice Rana (esibitasi a Ravello giovanissima, nel 2013), di Valery Gergiev con la sua Orchestra del Mariinsky (29 luglio) in pagine di Rossini, Debussy, Prokof’ev e Mendelssohn, di Iván Fischer con la sua Budapest Festival Orchestra (21 agosto) al fianco del soprano austriaco Anna Prohaska interprete di Wagner, Britten e Haydn. Inoltre, la straordinaria pianista argentina (il 23 agosto) tornerà a Ravello ma nell’originale formula Martha Argerich and friends, con Theodosia Ntokou al pianoforte, la figlia Annie Dutoit-Argerich voce recitante e il Quartetto d’archi della Scala con Šostakovič, Ravel, Noskowski, Schumann, Liszt.

Oltre l’orizzonte classico, per il Festival, ci sarà ampio spazio anche per il jazz, fra la piazza del Duomo e i Giardini del Monsignore: dal leggendario Brad Mehldau (il 13 settembre), al magnifico pianista Enrico Pieranunzi con Rosario Giuliani al sax alto e al sax soprano per “Duke’s dream” (il 26 agosto, in Piazza Duomo); da un tributo al mitico sassofonista Charlie Parker nel centenario della nascita – produzione del Ravello Festival – con l’Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi” diretta da John Axelrod accanto a un quintetto di eccellenza formato da Stefano Di Battista, Flavio Boltro, Julian Oliver Mazzariello, Dario Deidda e Roberto Gatto al Deidda Quartet (5 agosto) al Daniele Scannapieco Quartet (19 agosto), fino al piano di Geoff Westley (6 settembre) e all’Armanda Desidery Quartet (9 settembre).

La Campania sarà inoltre presente con il consueto appuntamento affidato all’Orchestra del Teatro San Carlo che si esibirà in due concerti (il primo con il suo direttore musicale Juraj Valčuha e Beatrice Rana l’8 agosto; il secondo con Marco Armiliato l’11 settembre). Per la musica barocca La Cappella Neapolitana, diretta da Antonio Florio, tornerà ancora con Purcell dopo la bellissima The Fairy Queen del 2016 ma stavolta dando suono e voci al capolavoro Dido and Aeneas (1 agosto) con Véronique Gens, Maria Grazia SchiavoMauro Borgioni Raffaele Pe nei ruoli principali mentre, con pari pregio, i premiati Talenti Vulcanici della Fondazione Pietà de’ Turchini daranno forma allo Stabat Mater di Logroscino nel Duomo (4 settembre). Completano il cartellone Beatrice Rana in duo pianistico con Massimo Spada (9 agosto) per Chopin e Stravinskij, Filippo Gorini (22 agosto), l’Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi” con l’ormai tradizionale Concerto all’Alba (appuntamento alle ore 5 del mattino sul Belvedere di Villa Rufolo), quest’anno dedicato alla musica spagnola e diretto da Jordi Bernàcer con il pianista Javier Perianes, il Quartetto di Cremona (2 agosto) per un opportuno omaggio a Beethoven nei 250 anni dalla nascita, il concerto condiviso fra Wagner e Liszt con il mezzosoprano Stefanie Irányi, accompagnata dal pianista Asher Fisch.

«Pur nelle difficoltà organizzative della mobilità internazionale per l’emergenza Covid, la Fondazione Ravello – hanno dichiarato i vertici nel presentare il cartellone – con grande orgoglio e in pochissimo tempo ha organizzato il Festival 2020 come segno tangibile di responsabilità verso una tradizione culturale mai interrotta da 68 anni e per supportare, grazie al sostegno economico decisivo della Regione Campania, la stagione turistica in uno dei luoghi più conosciuti al mondo dove simbolicamente, già col Wagner day del 26 maggio scorso, il presidente De Luca aveva voluto dare il segnale di ripartenza della “Campania sicura”. E la corsa contro il tempo è riuscita a non far mancare l’impegno, pur con una tribuna ridotta per il rispetto delle norme sul distanziamento fisico, per realizzare una delle programmazioni più suggestive dell’estate italiana», coniugando grande musica all’aperto e i noti incanti della Costiera amalfitana.

Ulteriori informazioni: Ravello Festival

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