Per festeggiare i 95 anni di Franco Zeffirelli il Teatro alla Scala ripropone il leggendario allestimento di Aida del 1963 con le scene magistralmente dipinte da Lila De Nobili. Uno spettacolo entrato nella storia grazie alla raffinata reinterpretazione di un Egitto immaginato attraverso le suggestioni pittoriche del Secondo Impero, ora ripreso da Marco Gandini. Sul podio Daniel Oren al debutto scaligero, Aida è Krassimira Stoyanova al suo terzo ruolo verdiano alla Scala dopo Amelia e Elisabetta di Valois, e Radamès è Fabio Sartori. Come Amneris ritorna Violeta Urmana, già protagonista dell’Aida inaugurale della Stagione 2006/2007 diretta da Riccardo Chailly, mentre Amonasro è George Gagnidze. Le sette rappresentazioni, dall’8 maggio al 3 giugno, sono esaurite in tutti gli ordini di posti.
Lo spettacolo e Lila De Nobili
Nel 1963 il Teatro alla Scala presentava un nuovo allestimento di Aida destinato a sostituire quello firmato da Mario Frigerio. La regia era di un Franco Zeffirelli che a quarant’anni già contava un decennio di collaborazioni scaligere (L’italiana in Algeri con Giulini era del 1953), scene e costumi di Lila De Nobili; sul podio Gianandrea Gavazzeni, in palcoscenico Leontyne Price, Fiorenza Cossotto, Carlo Bergonzi, Aldo Protti e Nicolai Ghiaurov. In alcune delle recite, già nel 1963 e quindi nelle riprese degli anni successivi, cantò Leyla Gencer, di cui il mondo musicale ricorda in questi giorni il decennale della scomparsa. Solo nove anni più tardi Abbado propone un nuovo allestimento di Aida, firmato da De Lullo con scene e costumi di Pizzi, ma Zeffirelli e De Nobili si riprendono la scena con Schippers nel 1976. Aida torna alla Scala solo nel 1985 con Lorin Maazel e lo spettacolo di Luca Ronconi e quindi nel 2006 con il nuovo allestimento di Zeffirelli ripreso da Barenboim a Tel Aviv nel 2009. È con Omer Meir Wellber che lo spettacolo storico torna in scena nel 2012, mentre nel 2015 Zubin Mehta dirige il nuovo allestimento di Peter Stein.
Chiave del successo di questo allestimento è il perfetto accordo tra il fulminante intuito teatrale di Zeffirelli e la visione pittorica della De Nobili. Nata a Lugano nel 1916, cresciuta a Roma all’Accademia di Belle Arti, la De Nobili si afferma nella Parigi degli anni ’40 come disegnatrice di moda. A Parigi lavora spesso con il regista Raymond Rouleau che le fa vestire Edith Piaf, Audrey Hepburn e Ingrid Bergman, ma cura anche scene e costumi della prima francese di Un tram chiamato desiderio, con Arletty. Alla Scala firma per Visconti la storica Traviata del 1955 ma anche Falstaff, Mignon e il balletto Mario il mago. Fu Leslie Caron a presentarla a Peter Hall, con cui realizzò memorabili allestimenti shakespeariani a Stratford con attori come Laurence Olivier e Charles Laughton, mentre nel campo della danza stabilì un forte sodalizio artistico con Frederyk Ashton, per cui realizzò tra l’altro la prima di Ondine di Hans Werner Henze. Per il cinema vanno ricordati almeno Les sorcières de Salem (Le vergini di Salem, 1957) di Rouleau con Simone Signoret e The Charge of the Light Brigade (I 600 di Balaklava, 1968) di Tony Richardson con John Gielgud. Lila De Nobili si ritira a vita privata a Parigi, unica eccezione la Manon Lescaut realizzata con Visconti nel 1973 a Spoleto.
Ulteriori informazioni: Teatro alla Scala
Photo credit: Andrea Tamoni