Robert Wilson firma il nuovo allestimento di Le Trouvère che debutta al Festival Verdi sabato 29 settembre alle ore 20.30 al Teatro Farnese (repliche il 4, 7, 12, 14, 20 ottobre). Roberto Abbado, al suo debutto quale Direttore musicale del Festival, guida Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna, maestro del coro Andrea Faidutti, dirigendo la partitura nell’edizione critica curata da David Lawton ed eseguita in prima assoluta. Protagonisti in scena Roberta Mantegna (Léonore), Nino Surguladze (Azucena), Tonia Langella (Inés), Giuseppe Gipali (Manrique), Franco Vassallo (Le Comte de Luna), Marco Spotti (Fernand), Nicolò Donini (Un vieux Bohémien) e Luca Casalin (Un Messager). L’opera è realizzata in collaborazione con il Complesso Monumentale della Pilotta e completa il progetto triennale Maestri al Farnese inaugurato nel 2016 da Peter Greenaway con Giovanna d’Arco e proseguito nel 2017 con Stiffelio di Graham Vick. Le Trouvère è in coproduzione con Fondazione Teatro Comunale di Bologna e Change Performing Arts. Il team creativo è completato da Nicola Panzer (co-regia), Stephanie Engelin (collaboratore alle scene), Solomon Weisbard (collaboratore alle luci), Julia Von Leliwa (costumi), Manu Halligan (make-up), Tomer Jeziorski (video), José Enrique Macián (drammaturgia), Giovanni Firpo (assistente alla regia).
“Quando anni fa mi è stato suggerito di mettere in scena un’opera Verdi – racconta Robert Wilson nelle note di regia – la mia risposta è stata: «Oh, non farò mai Verdi». Ma eccomi qua, al lavoro con la mia quarta produzione verdiana. A quel tempo avevo un’idea sbagliata di cosa fosse la musica di Verdi, le sue opere mi sembrava avessero bisogno di grandi produzioni, sfarzose, romantiche. Ma più ascoltavo la sua musica e più ci lavoravo, più ho imparato che le sue opere hanno un’intimità e una grande bellezza interiore. In contrasto al mondo feudale del Trovatore, ho messo in scena una realtà parallela silenziosa, ispirata dalle cartoline vintage e popolata di gente comune del diciannovesimo secolo, gente che Verdi avrebbe visto in città e nei paesi limitrofi. Un uomo anziano seduto, una vecchia signora alla fontana, una giovane ragazza che spinge una carrozzina: queste figure silenziose vivono in un altro mondo, un mondo di ricordi. Esistono al fianco dei personaggi di Verdi ma raramente interagiscono tra loro”.
Poco dopo il debutto delle Vëpres siciliennes, primo lavoro di Verdi per l’Opéra di Parigi, il direttore François-Louis Crosnier gli propone una revisione in francese del Trovatore. La traduzione del libretto è commissionata a Émilien Pacini e Verdi lavora all’adattamento dell’originale per soddisfare il più possibile le aspettative del pubblico parigino, secondo i canoni del Grand-Opéra, con un finale più spettacolare e l’inserimento dei ballabili. Le Trouvère debutta il 12 gennaio 1857 e il suo successo si protrae negli anni seguenti, con oltre 200 repliche parigine nei successivi trent’anni. Le Trouvère torna a Parma dopo l’unica messinscena per il Verdi Festival nel 1990.
La prova generale, dedicata al pubblico e alle associazioni, si svolgerà mercoledì 26 settembre alle ore 20.30; i biglietti saranno in vendita sabato 22 settembre a partire dalle ore 11.00 presso la Biglietteria del Teatro Regio, al prezzo di €10,00 per il pubblico e di € 5,00 per le associazioni che hanno aderito al progetto di Promozione culturale e che hanno già ricevuto conferma alla richiesta di adesione.
Ulteriori informazioni: Festival Verdi 2018