Chiudi

Carminati dirige Lucia di Lammermoor al Verdi di Trieste

Condivisioni

Quinto titolo della stagione in corso, Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti torna in scena al Teatro Verdi di Trieste venerdì 23 marzo, ore 20.30, nell’allestimento della Fondazione triestina, per la regia di Giulio Ciabatti e le scene di Pier Paolo Bisleri.
A dirigere l’Orchestra e il Coro della Fondazione – quest’ultimo preparato come sempre da Francesca Tosi – ci sarà Fabrizio Maria Carminati, che torna a Trieste dopo l’inaugurazione della stagione con Evgenij Onegin di Čajkovskij lo scorso novembre. Interprete elegante e raffinato del repertorio della prima metà dell’Ottocento, il Maestro Carminati ha un legame forte e consolidato con la Fondazione triestina, dove ha raccolto diversi successi nelle ultime stagioni, fra cui Norma (2016), Rigoletto (apertura Stagione 2016-2017), oltre alla già citata direzione del capolavoro del compositore russo.

Lucia di Lammermoor, opera simbolo del romanticismo italiano tra le più amate e rappresentate di Donizetti, fin dal suo debutto avvenuto nel 1835 al Teatro di San Carlo di Napoli, narra la vicenda tratta dal romanzo storico di Sir Walter Scott, The Bride of Lammermoor, adattata a libretto da Salvatore Cammarano. Non è solo un suggestivo capolavoro del belcanto, ma un’opera in cui il virtuosismo vocale diviene uno strumento espressivo di grande efficacia, aprendo la strada alle conquiste drammaturgiche di Verdi, che si alimenteranno di questa idea. Tale caratteristica stilistica si realizza pienamente nel personaggio della protagonista, le cui colorature spericolate riflettono un rifiuto della realtà che finisce per precipitare nella follia omicida, in una celebre e commovente scena di pazzia che proietta una luce inquietante su tutto lo spartito.

Il regista Giulio Ciabatti ha un legame molto profondo con quest’opera, che affronta per la terza volta, dopo la produzione del 1999, portata anche in tournée in Giappone, e quella del 2011, ripresa in questa stagione. Nel suo spettacolo emerge con chiarezza la tragicità del destino segnato di Lucia: “Due famiglie segnate dal lutto, le pietre rimosse di un antico confine, le leggi violate, il sangue da esigere. Edgardo appare nella landa desolata come un Amleto dell’altopiano all’incontro con Ofelia, consapevole che la sua vita sia divisa in due tratti, come due rami spezzati scintillanti di brina. Egli stringe con Lucia una promessa e un istante dopo sono già separati dalla distesa del mare”.

Lucia sarà interpretata da Aleksandra Kubas-Kruk, soprano di origine polacca che proprio al Verdi di Trieste ha debuttato in Italia, crescendo artisticamente in ruoli di grande intensità: Kubas-Kruk è stata Gilda nel Rigoletto diretto dal Maestro Carminati, mentre nel ruolo di Amina ne La sonnambula della scorsa primavera ha conquistato il pubblico, in uno splendido successo personale.
Accanto a lei, nel ruolo di Edgardo, ci sarà Piero Pretti, per la prima volta a Trieste. Pretti è considerato uno dei migliori tenori della scena italiana e internazionale, sempre impegnato nei principali teatri – dalla Scala di Milano al Regio di Torino, dalla Staatsoper di Vienna alla Deutsche Oper di Berlino e al Metropolitan di New York. Interprete brillante, capace di unire sapientemente temperamento e sensibilità espressiva, Pretti ha consolidato la sua fama proprio grazie a ruoli iconici come il Duca di Mantova in Rigoletto, Rodolfo in La bohème e, appunto, Edgardo in Lucia.
Nel ruolo di Lord Enrico Ashton, lo spietato e cinico fratello di Lucia, ci sarà il baritono Devid Cecconi, che il pubblico triestino ricorderà tra i protagonisti delle produzioni verdiane Attila, Nabucco e Un ballo in maschera di alcuni anni fa. Completano il cast Giuseppe Tommaso, nel ruolo di Lord Arturo Bucklaw, lo sposo imposto a Lucia; Carlo Malinverno in quello di Raimondo Bidebent, educatore e confidente di Lucia; Giovanna Lanza, Alisa damigella di Lucia, e Andrea Schifaudo, il capo degli armigeri di Ravenswood.
In alternanza si esibiranno Leon Kim nel ruolo di Lord Enrico Ashton e Shi Zong in quello di Raimondo Bidebent, mentre la coppia protagonista, Lucia ed Edgardo, sarà interpretata da giovani artisti, entrambi al loro debutto nel ruolo. Olga Dyadiv, di origine ucraina, è una scoperta del Teatro Verdi e ha debuttato, giovanissima, nel cast di Die Zauberflöte a gennaio 2017; la scorsa primavera è stata un’applauditissima Lisa ne La sonnambula, e figura inoltre nel cast de La prova di un’opera seria, dove si è fatta notare per le sue doti di attrice brillante; Francesco Castoro, voce emergente che ha già sostenuto ruoli importanti in prestigiosi teatri fra cui la Scala di Milano e l’Arena di Verona, è al suo debutto a Trieste.

Ulteriori informazioni: Teatro Verdi di Trieste

image_print
Connessi all'Opera - Tutti i diritti riservati / Sullo sfondo: National Centre for the Performing Arts, Pechino