Christa Ludwig, una delle più grandi cantanti liriche del Novecento, è morta ieri all’età di 93 anni nella sua casa di Klosterneuburg in Austria. Nata a Berlino il 16 marzo 1928, aveva lasciato le scene nel 1994 dopo 769 apparizioni in 42 ruoli alla Staatsoper di Vienna. Prima di allora, aveva svolto una carriera internazionale, anche se Vienna era rimasta la sua patria artistica.
Figlia di una coppia di cantanti, aveva debuttato nel 1946 nel ruolo del principe Orlofsky nel Fledermaus alla Städtische Bühnen di Francoforte. Dopo alcune tappe a Darmstadt, Hannover e Amburgo, dal 1955 Ludwig cantò alla Staatsoper di Vienna, specializzandosi nel repertorio mozartiano e straussiano sotto la guida di Karl Böhm. Partecipò regolarmente al Festival di Salisburgo; al 1958 risale il suo debutto alla Scala con Karajan nella Walküre, al 1960 quello al Metropolitan di New York. In prime nozze sposò il basso-baritono Walter Berry. Il suo repertorio, oltre ai maggiori ruoli mozartiani, wagneriani e straussiani, comprendeva fra le altre le parti di Carmen, Eboli, Amneris, Rosina, Cenerentola, Lady Macbeth, Maria del Wozzeck, dove si distingueva sempre per la bellezza e l’estensione della voce, con possibilità di interpretare anche ruoli di soprano drammatico. Christa Ludwig fu acclamata anche come liederista di stile raffinato e di brillante fraseggio.
La tipologia della sua vocalità era quella di mezzosoprano acuto, con un fermo squillo nelle note alte, quindi adatta anche al repertorio di soprano drammatico. Christa Ludwig esibiva inoltre una sicura musicalità, una tecnica di prim’ordine e un rigore interpretativo non meno che assoluto sul piano stilistico, nonché una notevole varietà timbrica. Qualità che si imponevano anche nelle parti più drammatiche, corrispondendo pienamente a tutte le esigenze e ai più diversi stati emotivi dei personaggi. Dotata di una straordinaria intelligenza musicale, specie come Dorabella, Ifigenia, Leonora del Fidelio e Ottavio del Cavaliere della rosa, Christa Ludwig è sempre riuscita a dare ai ruoli affrontati anche l’esatta definizione scenica, risultando una delle più complete e maggiori interpreti del ventennio fra il 1960 e il 1980.