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A 250 anni dalla morte si celebra Giuseppe Tartini, il Maestro delle Nazioni

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Ricorrono nel 2020 i duecentocinquant’anni dalla morte di Giuseppe Tartini, insigne virtuoso del violino nato nel 1692 a Pirano d’Istria ma trasferitosi ben presto a Padova dove ha modo di manifestare tutto il suo eclettismo quale compositore, esecutore, didatta, scienziato e tecnologo. Dal 1721 diviene primo violino e capo dei concerti presso la Cappella musicale della Basilica di Sant’Antonio a Padova, incarico che mantiene per oltre un quarantennio. Nella città veneta è ben presto noto come “Maestro delle Nazioni” per la sua scuola di violino e contrappunto frequentata da allievi provenienti da varie regioni europee quali Dalmazia, Francia, Boemia, Germania, Svezia con un’incursione addirittura da Giava. La diffusione del linguaggio e delle musiche tartiniane, operata da tutti i suoi discepoli, influenza anche lo stile classico con importanti e non trascurabili ricadute a lungo termine. La cospicua produzione musicale è a tutt’oggi in larga parte inedita e la lenta riscoperta riserva molte sorprese, in particolare per quanto attiene allo stile raffinato e alle necessità interpretative. Di non secondaria importanza è l’interesse di Tartini per le indagini fisico acustiche sulla natura del suono: le attività di ricerca durante tutta la vita lo conducono a scoprire il “terzo suono” che sta alla base di ulteriori studi presentati in due trattati teorici pubblicati a Padova nel 1754, Trattato di musica secondo la vera scienza dell’armonia, e nel 1767, De’ principj dell’armonia musicale contenuta nel diatonico genere. A questi testi fondamentali vanno accostati quelli altrettanto rivoluzionari di didattica violinistica contenenti preziose indicazioni circa il suo metodo d’insegnamento.

Un personaggio tanto eclettico e poliedrico si presta perfettamente a un’iniziativa transnazionale volta a recuperarne la grandezza. È questa l’intenzione alla base del progetto Interreg Italia-Slovenia tARTini che raggruppa varie realtà culturali e istituzioni pubbliche: Comune di Pirano, Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, Università di Padova, Segretariato dell’Iniziativa Centro-Europea (InCE), Comunità degli italiani a Pirano, Festival di Ljubljana. I cinque punti fondamentali ai quali il programma riserva la propria attenzione rivelano un’apertura a più strumenti e mezzi di comunicazione per raggiungere il maggior numero di studiosi, appassionati e curiosi. Punta di diamante dell’intera iniziativa è il sito www.discovertartini.eu che si presenta come un archivio digitale contenente preziose informazioni su luoghi, musica e scritti di Giuseppe Tartini. Lo spazio online ha l’obiettivo di raccogliere e rendere accessibile il corpus creativo dell’autore piranese. Il Conservatorio di Trieste si è occupato della digitalizzazione di oltre seimila documenti provenienti in buona parte dalla stessa istituzione giuliana (4200 documenti tra musica manoscritta e a stampa) e dall’Archivio di Capodistria, sede di Pirano (1800 documenti archivistici con scritti teorico musicali). La predisposizione del materiale è articolata in sezioni che conservano una visione il più possibile transnazionale attraverso biografia, bibliografia, iconografia e catalogo tematico, integrato dall’archivio sonoro. Con la disponibilità di spazio garantita dagli strumenti informatici è stata pensata anche una sezione didattica mirata alla divulgazione per l’infanzia: Tartini Junior è uno spazio dedicato a bambini e ragazzi che possono conoscere un grande autore attraverso un linguaggio dinamico e animato. Interreg si è anche occupato del restauro di Casa Tartini a Pirano, sede della vitale e accogliente Comunità degli italiani, e del nuovo allestimento di un percorso museale multimediale. In questa direzione rientra anche L’aTelier di Tratini, una storica aula del Conservatorio di Trieste dedicata al musicista con un percorso espositivo permanente in cui verranno esposti oggetti appartenuti all’artista tra i quali, di particolare interesse, due archetti di violino conservati nell’istituzione triestina, documenti, manoscritti e stampe musicali.

Per sottolineare l’aspetto transfrontaliero di tutta l’iniziativa è stata creata anche la Tartini Route: tre percorsi, uno biografico, uno musicale e uno territoriale, alla scoperta dei luoghi legati alla vita del compositore tra Italia e Slovenia. Sta per concretizzarsi anche un ulteriore risultato del progetto Interreg, uno dei più attesi e rilevanti: il 26 febbraio verrà presentato il volume Giuseppe Tartini. Lettere e documenti (EUT 2020, realizzato in tre lingue, italiano, sloveno e inglese) curato da Giorgia Malagò con Margherita Canale grazie all’iniziativa del Conservatorio Tartini di Trieste e dell’Università di Padova. L’epistolario tartiniano è costituito da duecentoventinove lettere, con ben ottantatré missive ancora inedite: la pubblicazione è un passo di grande rilievo verso il recupero sempre più indispensabile della memoria scientifica tartiniana. Tra i vari omaggi al compositore vanno menzionati quelli della natia Pirano e dell’accogliente Padova. La prima città ha inaugurato il 5 febbraio il progetto Tartini 250 che si chiuderà il 12 febbraio del prossimo anno. La realtà slovena ospiterà eventi di vario genere che contribuiranno ad avvicinare gli abitanti e i visitatori alla figura di Giuseppe Tartini. In particolare il 26 febbraio, 250° anniversario della morte del compositore, presso il Teatro Tartini avrà luogo un concerto con solista d’eccezione Salvatore Accardo, accompagnato dalla Nuova Orchestra da Camera “Ferruccio Busoni” diretta da Massimo Belli. A Padova il progetto Tartini 2020, nato nel 2014 in seno all’Università di Padova per iniziativa del professor Sergio Durante, è entrato nel vivo dell’atteso anniversario.

La molteplicità di iniziative finora approntate raggiungeranno quest’anno il loro culmine: ai corsi di aggiornamenti, alle attività formative, teatrali e concertistiche, alle visite guidate, agli incontri, alle presentazioni, alle produzioni e alle intense ricerche si uniranno ora una serie di eventi celebrativi culminanti in concerti con alcuni dei migliori gruppi e interpreti a livello mondiale e un convegno internazionale “Giuseppe Tartini e la cultura musicale dell’Illuminismo” in partenariato tra Università di Padova e Università di Pavia. Anche le iniziative patavine beneficiano di un sito di riferimento, www.tartini2020.it, e sono presenti nei social. Un viaggio in più regioni all’insegna della riscoperta e valorizzazione del Maestro delle Nazioni in un Europa sempre più bisognosa di abbattere i confini con antesignani della globalizzazione culturale.

In copertina, la statua di Giuseppe Tartini a Pirano

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